1993 gennaio 29 L’Italia ha già dato
1993 gennaio 29 – L’Italia ha già dato
Bettino Craxi ha proposto un’inchiesta parlamentare sugli ultimi dieci anni di vita politica. Meglio,
ha precisato, se sugli ultimi venti.
L’idea arriva fuori tempo massimo, non serve più: il sistema sta letteralmente collassando nelle mani
dei giudici. Il Parlamento più inquisito della storia repubblicana potrebbe semmai occultare porzioni
di verità, non certo bonificare sè stesso.
Una ad una crollano le facciate e le carriere. Povero giudice Ivano Nelson Salvarani; gli hanno
imputato istinto persecutorio, pregiudizio politico, teoremi da osteria soltanto per avere contestato nel
Veneto la “partizione” illegale degli appalti. Roba da educande se guardiamo al letamaio su scala
nazionale.
Mille miliardi di probabili tangenti per l’Anas, con impressionanti costi aggiuntivi pagati ai partiti
sulla pelle dello Stato. Manager di grande talento, come l’ex presidente della Montedison, costretti a
tirare in ballo addirittura la fede cattolica per giustificare in qualche modo esborsi occulti a candidati
Dc. Un ministro in gamba come Francesco Merloni obbligato a bloccare migliaia di miliardi ai Lavori
Pubblici per azzerare la pratica della trattativa privata nella quale era uno specialista il suo
predecessore Prandini.
Ha dichiarato il Presidente del Consiglio Amato che la riforma elettorale non è tutto; altri imputano
ai giudici la paralisi dei grandi centri economici in una congiuntura drammatica per l’occupazione.
E’ il momento allora di porsi una domanda: si può immaginare che un Paese risorga, per dirla con
Scalfaro, puntellando su alibi di ogni tipo un regime che ci ha derubato ma soprattutto ingannato
giorno per giorno, opera per opera?
No. L’Italia ha già dato.