1993 luglio 26 Sempre gli stessi
1993 luglio 26 – Sempre gli stessi
Scalfaro un giorno la dice e l’altro la indora. Al confronto di Conso, Amleto era un Balilla.
Dipendessi da certi legali, Tangentopoli andrebbe affiliata a Fleurop: con un bigliettino di scuse per
il disturbo recato dai giudici agli inquisiti.
C’è in giro anche una voglia di assoluzione e di amnistia da far paura. Qualunque pretesto è buono,
suicidi in testa, per trasferire in Parlamento il neo-garantismo di tanti mascalzoni di regime.
Non dimentichiamolo mai, sono sempre gli stessi. Quelli che fomentarono lo scandalo per le
manette al segretario di Forlani; quelli che si indignarono per la richiesta di documenti a De
Lorenzo. Sono quelli del presunto “complotto” di Mani Pulite e dei dossier anti-Di Pietro.
Gli stessi che hanno scoperto l’affollamento, i topi e le brutture delle carceri italiane soltanto da
quando è arrivata la clientela di lusso.
La realtà è un’altra. L’unico complotto abita a Montecitorio. Nel Parlamento dei tanti Gargani, il
demitiano di ferro che lavora – assieme a 200/300 deputati – per la segretezza totale dell’avviso di
garanzia, lo svuotamento della carcerazione preventiva, la restaurazione del segreto istruttorio,
l’adozione di condanne fino a quattro anni di carcere per quei giornalisti che fanno la cronaca
spietata della seconda Repubblica.
Per fortuna, in Italia l’opinione pubblica ha preso forza e sale dal basso, per la prima volta in tanti
anni. Non è più figlia dei salotti chic di Milano e nemmeno dei gruppi editoriali, spesso in mano ai
grandi vassalli delle tangenti. L’opinione pubblica testimonia finalmente una democrazia matura,
tiene in prima pagina i problemi vissuti quotidianamente. Gli articoli di fondo dei direttori dei
giornali contano molto meno delle notizie nude e crude, fresche di giornata. Trecentomila posti di
lavoro persi in tre mesi; in arrivo il raddoppio dell’Iva su pane, pasta, caffè, burro; la scoperta sulla
Gazzetta Ufficiale che anche i rifiuti risultanti da “attività cimiteriali” saranno tassati come speciali.
Questa Italia sa benissimo che abusi ed errori giudiziari sono intrinsechi alla giustizia. Sa che le
cadute di regime possono travolgere anche uomini che non hanno demeritato.