1994 luglio 15 De Lorenzo brinda a Berlusconi
1994 luglio 15 -De Lorenzo brinda a Berlusconi
I ladri restano ladri, chi li protegge è peggio. La cultura dell’impunità si prende la grande rivincita su
quella della legalità: dove aveva fallito il governo Amato ce l’ha fatta Berlusconi.
Per l’assoluzione politica di Tangentopoli, ha utilizzato come cavallo di Troia il ministro Biondi,
avvocato, liberale, garantista. L’uomo ideale per camuffare uno scandalo di giustizia sotto le piume
dello Stato di diritto.
I cittadini debbono sapere. Il decreto ha esautorato i pubblici ministeri delle tante Mani Pulite d’Italia
e intimidito l’informazione, ma il vero bersaglio è l’opinione pubblica. Da narcotizzare sfruttando la
sua stanchezza di fronte all’impressionante saccheggio di risorse e denaro pubblico.
E’ come se Tangentopoli non esistesse più. Corruzione e concussione non valgono nemmeno un’ora
di carcere; al massimo gli arresti saranno a domicilio, magari negli attici e nelle dimore che fanno
parte del bottino di regime.
Il codice del socialista Vassalli, il più garantista d’Europa, abbassa ulteriormente la guardia con una
reazione a catena che investe a tutti i livelli di reato Procure e Preture. Anche se tecnicamente si
presenta sotto altre forme, è come se una larghissima amnistia fosse entrata in vigore.
I De Lorenzo brindano, i Di Pietro abbandonano le inchieste. Ha vinto il malaffare.
Il Governo non ha avuto a cuore la giustizia. Non le strutture, i mezzi, la tecnologia, gli organici della
magistratura; non l’obiettivo di processi rapidi, sottratti alla deriva di anni e anni senza esito.
Nemmeno la certezza del diritto o la qualità delle carceri.
Ha premeditato di infliggere una lezione ai magistrati. Il pool di Mani Pulite lo ha capito al volo e ha
tratto le conclusioni.
La repubblica delle mazzette può tornare a lavorare in santa pace, persino al riparo da notizie
indiscrete. I soldi non saranno restituiti perché se li sono in gran parte mangiati. La carcerazione è
abrogata mentre ulteriori vantaggi sono allo studio. L’informazione sarà tenuta a cuccia, pena gravi
sanzioni. I magistrati possono andare tranquillamente in ferie, visto che i reati contro la pubblica
amministrazione non interessano più a nessuno.
Questo accade quando Tangentopoli entra nella fase più delicata. Quella che tocca la macchina dello
Stato, la burocrazia, i funzionari infedeli, la foresta delle complicità eccellenti.
Biondi ha proposto, Berlusconi decretato, Scalfaro firmato, aprendo una ferita nel senso di giustizia
di un Paese da anni depredato del suo denaro pubblico. Hanno commesso un gravissimo errore:
possono vincere oggi ma perderanno domani, quando il via libera all’illegalità busserà alla loro porta
con la violenza di un nuovo boomerang di massa.
Chissà se la Lega Nord, inutilmente rissosa su questioni non vitali, piegherà la schiena su quella che
fu la sua linea del Piave. Di Pietro non era figlio del 5 aprile?