1995 agosto 29 Questa non è da lui
1995 agosto 29 – Questa non è da lui
Andreotti è come Ustica. La verità in fondo al mare, resa torbida dagli uomini più che dalle correnti.
Se Andreotti è ciò che ipotizzano i magistrati di Palermo, dovremmo riscrivere non tanto la carriera
del politico per antonomasia quanto la storia dell’Italia repubblicana. La sua sarebbe anche la
condanna di un Paese incline all’autoinganno.
Aspettiamo il processo, la sentenza, almeno la verità processuale. L’altra, al di là di ogni legittimo
dubbio, il tempo ce l’ha già portata via, forse per sempre.
E’ stato scritto: “Le azioni vogliono tempo, anche dopo esser state compiute, perché siano vedute e
ascoltate”. E’ possibile “vedere”, oggi, quando il potere è accusato di combaciare con la mafia? Tra
Andreotti che tutto si assolve e l’accusa che tutto lo condanna, la verità fa da spettatrice.
Ma certo Andreotti non da un bel esempio quando spiega la rovina del vecchio sistema politico con i
“narcotrafficanti”. Proprio lui che accusa i magistrati di non esibire a suo carico “un solo fatto”,
nemmeno uno straccio di prova, ricorre all’allusione, alla dietrologia, all’indimostrabile.
Poiché l’acume non gli è mai mancato, tanta cecità sulla fine della prima Repubblica appare come
l’ultimo suggello al fallimento di un intero ceto politico. Nemmeno ora, perduto il potere, Andreotti
riesce a darsi una ragione e la cerca fuori di sè, lontano dalla realtà.
Questo non è da lui.