1995 aprile 12 Ma son tutti figli suoi
1995 aprile 12 Ma son tutti figli suoi
Indro Montanelli è il più bello stampo di conservatore ancora in circolazione in Italia. Della stirpe dei
Prezzolini e dei Longanesi, la cultura che ha sempre diffidato del consenso. Anche quando gli faceva
pro.
Non ama la piazza, ha paura della “gente”, sente allergia dei balconi quanto dei pulpiti. Il conservatore
sta alla larga dalle emozioni popolari perché ha imparato a sue spese a conoscere le proprie. Non un
reazionario, soltanto uno che studia la storia e non la beve.
Montanelli coincide con i suoi Controcorrente. In fondo, ha sempre remato contro, nel dubbio
scegliendo di essere l’anti-italiano piuttosto che il lisciatore di pelo del Belpaese.
Quando fondò “Il Giornale”, Montanelli scelse per nemica la borghesia radical-chic che si dava ai
comunisti. Quando ha fondato “La Voce”, il nemico era ancora borghese, ma stavolta con lo sguardo
tutto a destra. Per curioso destino, si è sempre preso come avversario il suo stesso ceto.
Se, dopo aver chiesto di turarsi il naso votando Dc negli anni ’70, avesse ripetuto l’appello a vantaggio
di Berlusconi negli anni ’90, Montanelli avrebbe salvato La Voce e oggi non ne leggeremmo il
congedo. I suoi lettori non gli hanno perdonato di aver creduto alla caduta del Muro di Berlino e di
essersi ripreso d’un tratto tutta la libertà di conservatore, di anticonformista, di toscano.
Con un termine editoriale, si potrebbe dire che Montanelli ha tradito il target, cioè i destinatari dei
suoi articoli di fondo. I lettori di sempre erano stati troppo fedeli, troppo di lunga data, troppo creature
sue, per essere pronti a seguirlo ad occhi chiusi dal “Giornale” alla “Voce”. Indro ha preteso troppo
da sé e da loro, con un atto di fede che non è da lui.
Ora si sente sconfitto, anche se non lo è affatto. Per fare la conta giusta dei suoi lettori, occorrerebbe
sommare quelli dei due giornali fondati con infinito coraggio. O di qua, o di là, sono a guardar bene
tutti figli suoi: i tanti che non lo amano più, anzi lo odiano con tutto il cuore a destra, e i pochi che lo
amano ancora ma che non gli sono bastati.