1995 febbraio 13 Lettera aperta all on. Bossi

1995 febbraio 13 – Lettera aperta all’On. Bossi

Caro on. Bossi, in questi anni lei è stato il più insultato e il più insultante dei leader politici. Dalla voce
alla canottiera, dalla cravatta alla zazzera, lei ha fatto l’impossibile per farsi dare del bifolco. Da decenni,
mai un «popolano» si era tanto esibito come tale, senza nemmeno tentare di limarsi unghie e parole.
Consigliato dal prof. Miglio, che oggi se ne dimentica, lei sembrò il macellaio dell’unità d’Italia. Era il
tempo della Lega accusata di razzismo e di ogni nefandezza nordista; il tempo in cui la Lega stava
davvero al centro, odiata da destra, da sinistra e dal centro dc. Soltanto Spadolini, pur custode dello Stato
unitario, faceva da storico lo sforzo di capire il vomito di tanta parte d’Italia. Ma in questo nostro Paese
vanno per la maggiore le telepromozioni, non le oneste analisi. Anche lei predilige il corpo a corpo, senza
deodoranti politici. La destra le sembra una «porcilaia», Berlusconi un «Frankenstein», Forza Italia
l’ultima «P2», ma senza riuscire a spiegare perché, soltanto un anno fa, accettò prima di allearsi e poi di
governare con la combriccola di cui sopra. Pare trascorso un secolo, e oggi la Lega è un’altra cosa, ancora
più «sua». A costo di buttare al vento il potere e di dimezzare il consenso, lei tenta un’impresa già fallita
quando la Lega aveva una forza d’urto che oggi si sogna: uscire dal Nord per diventare nazionale. Non
so se ce la farà, come e con chi. Irene Pivetti l’ha avvertita che c’è in giro gente «molto furba e scaltra»,
di sicuro più dei leghisti. In ogni caso, se permette un consiglio, si specializzi politicamente: lasci perdere
tutto e con quel che, poco o tanto, le resterà della ex Lega Nord urli e sbraiti soltanto per favorire
l’avvento dello Stato federale. Metà di quelli che si dicono oggi federalisti, lo sono per confondere le
acque. Usi lo zoccolo duro della Lega per mantenere la riforma dello Stato in prima pagina: anche con il
2% si può servire la democrazia.

13 febbraio 1995