1996 aprile 23 La partita fra Prodi e Bossi
1996 aprile 23 La partita fra Prodi e Bossi
Chi vince in Veneto vince in Italia, era stato detto. L’Ulivo ha preso tutti i voti che doveva, la Lega
Nord ha preso al Polo tutti i voti che poteva: l’Ulivo e la Lega hanno vinto in Veneto e fatto tendenza
in Italia. Il secondo ribaltone, stavolta nell’urna.
Sarà Presidente del Consiglio Romano Prodi, il meno televisivo dei leader. A me questa sembra una
circostanza confortante che spegne troppi effetti speciali e virtuali.
La Lega Nord supera il 30% nel Veneto e il 20% in Friuli-Venezia Giulia con percentuali alla veneta
a Pordenone e Udine. Il Nordest si conferma laboratorio di federalismo, il luogo dove si manifesta
con maggiore chiarezza l’idea che la riforma dello Stato debba precedere la politica, anzi misurarla,
pena il fallimento del cambiamento.
Non mancano altre buone notizie, per potere di simbolo. Il sindaco leghista di Oderzo, primo a
lanciare con il Gazzettino e con Massimo Cacciari il movimento dei sindaci del Nordest, è stato eletto
con voto plebiscitario. E non sarà il solo a portare in Parlamento il rancore dei Comuni contro la
burocrazia ignara del mondo che lavora e che produce.
La protesta non può smobilitare, perché nulla è cambiato. Nulla. Sicché lo Stato sociale appare allo
stesso tempo incapace di effettiva solidarietà (vedi il successo di Rifondazione Comunista) e sbranato
da una cultura ministeriale, parassitaria, sorda all’efficienza (vedi l’intatta fiducia nella Lega Nord)