1996 aprile 29 Politico, ma autonomo
1996 aprile 29 Politico, ma autonomo
1) Se avesse voluto fare carriera politica, Antonio Di Pietro l’avrebbe già fatta da tempo, fin dai tempi
di Berlusconi quando gli offrirono ministeri su un vassoio d’oro: allora i maliziosi ritennero che lo si
volesse incastrare; i puri di cuore sostennero che l’ex-pm fosse davvero di centro-destra, una sorta di
cossighiani a metà strada tra Forza Italia e Tremaglia, di An.
2) Se avesse cercato una comoda immunità parlamentare, viste le sette concussioni sul gobbo, sarebbe
sceso in campo tre mesi fa, quando Prodi, Veltroni, Cacciari, Flore d’Arcais, lo volevano a tutti i costi
agganciato all’Ulivo. Rifiutò al centrosinistra quanto negato al centrodestra: par condico assoluta, a
costo di rischiare una raffica di rinvii a giudizio senza la rete da onorevole.
3) Oggi è un libero cittadino, ripulito da ogni accusa “perché il fatto non sussiste”. Senza alcun
conflitto d’interessi, può far politica quando, come e con chi preferisce.
4) I sondaggi sono tuttora fausti per lui, eccome! Schierandosi, è chiaro come il sole che i suoi
estimatori si divideranno; anche inventando di sana pianta un partito, sull’esempio di Dini raccoglierà
consensi, non plebisciti, com’è naturale.
5) I centristi sono sempre legioni in Italia. Il problema oggi è di vedere se, dal suo centro, Di Pietro
guarderà verso Prodi o verso Berlusconi.
6) Se le sue dichiarazioni, gli scritti e persino le intercettazioni, conservano significato, sembra non
gradire di Berlusconi le “frottole” (termine suo) e la polemica anti-giudici.
7) Dicono di lui che non ha cultura politica. Vero, ma in questa fase di transizione quanti sarebbero i
maestri della scena?
8) Ha un gran pregio; non è sponsorizzato né dal Vaticano, né da Mediobanca, in fondo resta soltanto
un “contadino”.
9) Ha un secondo pregio, la competenza. Da magistrato dimostrò di saper far bene un sacco di cose,
rivoluzionarie per i parrucconi della giustizia italiana. Anche chi lo detesta, gli riconosce in ciò una
bravura fuor dal comune.
10) I suoi compaesani gli raccomandano di evitare la politica. Ma ho l’impressione che Antonio Di
Pietro sia uno di quelli che i guai se li vanno sempre a cercare: se guai di destra o di sinistra, sono
affari suoi. Per ora…