1996 maggio 01 Lago: “Una riforma federale da fare subito senza paura”
Il Gazzettino di Rovigo
1996 maggio 01 – Lago: «Una riforma federale da fare subito, senza paura»
Presentato il libro “Nordest chiama Italia”
No alla secessione, democrazia più viva
«Non dobbiamo avere paura di una riforma seria dello Stato in senso federale; il Nordest è un
laboratorio riformista economico e politico che propone un capitalismo di rete a cui la nuova forma
istituzionale deve adeguarsi».
Sono alcuni dei concetti espressi dal direttore del Gazzettino Giorgio Lago, ospite, assieme all’ex
caporedattore Gianni Montagni, dell’Associazione polesana della stampa in Accademia dei Concordi
per la presentazione del libro “Nordest chiama Italia”. Due ore intense in una sala gremita, sfilate quasi
senza accorgersene, conversando di democrazia e federalismo, di economia e questioni sociali, di
movimento dei sindaci e di prospettive per l’Italia. Dopo il saluto del presidente dell’Accademia
Alessandro Ubertone e dell’omologo dell’Assostampa Maurizio Romanato, l’avv. Luigi Migliorini
“liberal” come Lago, ha svolto il ruolo di provocatore del dibattito. Concetti come “il Nordest”
contrastano con la globalizzazione in atto dell’economia? Poteri locali più forti facilitano tangentopoli?
Lago ha risposto partendo da due assiomi: democrazia come forma imperfetta, ma vitale e Nordest
capace di dare la stura ad energie che impongono un cambiamento, da fare subito, senza timori. Lo
Stato così com’è oggi non capisce le esigenze di un tessuto socioeconomico come quello triveneto, anzi
produce per delega le attuali Regioni incapaci di governare, ma in grado di riprodurre a livello locale i
difetti del centralismo romano. Ma il Nordest ha dato l’avvio al movimento dei sindaci, lanciato dal
Gazzettino, che chiedono autonomia reale, garantendo in prima persona davanti ai cittadini.
Ora – ha proseguito Lago – che gli stati nazionali sono in crisi, perché da livelli superiori vengono
prese decisioni come il costo del denaro o le politiche energetiche, e non riescono a soddisfare le
esigenze provenienti dalla società, proprio un nuovo Stato federale che lasci a Roma poche cose
essenziali da fare, può essere la soluzione dei molti problemi. Il Nordest è l’avanguardia europea, un
crogiuolo di autonomie in un modello policentrico che non sopporta il capitalismo assistito. In un
quadro “gobettiamo di libertà e giustizia sociale”, una riforma federale, che rifugge il secessionismo,
avvicina i centri di responsabilità alla gente e può essere garanzia del non ripetersi di fenomeni quali la
corruzione, tipica di uno Stato inefficiente.
Numerosi gli interventi, dal sindaco Baratella a Ceruti (Verdi), Cogo (Forza Italia), Schiesaro (Ulivo),
Tonizzo (Lega) e Barcaro.
maggio 1996