1996 maggio 13 Romano, va da solo senza paura
1996 maggio 13 Romano, va da solo senza paura
Peggio, molto peggio dello smaltimento dei rifiuti tossici. Il Parlamento appena eletto sa già di non
poter lavorare come si deve perché intasato sul nascere dall’”ingorgo dei decreti-legge”. Come ha
spiegato senza perifrasi la Pivetti, anche la legislatura da poco conclusa ha sprecato il meglio delle
energie per smaltire vecchi decreti.
Una via crucis senza altri esempi in Europa. Il Governo che trasforma in “urgente” tutto quello che
gli pare, il Parlamento che sta a guardare, le Commissioni paralizzate dagli arretrati.
Una situazione “insostenibile”, la definiscono all’unanimità proprio in queste ore, ma non sanno quali
pesci pigliare. Nonostante ciò, a un Parlamento che produce poco perché lavora male ma ingrossa la
legislazione perché non sa semplificare, c’è chi attribuisce la capacità di riformare i tempi brevi, anzi
brevissimi, lo Stato! Parola del nuovo (si fa per dire) presidente del Senato, Mancino.
Mamma mia. A sentirli, i Mancino e i De Mita, gli eterni intellettuali della Dc Eterna sembrano
all’opposizione da trent’anni, vittime dell’altrui immobilismo, da sempre in prima linea per il
Risorgimento del Duemila! Per quanto prodotti politici a lunga conservazione, si riteneva che
dovessero avere una data di scadenza, ma la transizione senza fine ne allunga la durata a tempo
indeterminato. Continuano a “ragionare” sul bordo del cratere, raggiungendo il massimo
dell’eccitazione riformista con la “Bicamerale”.
Ne sognano un’altra, altra commissione, altro parlamentino, sottratto agli sguardi dell’opinione
pubblica, altri tempi biblici, altro fallimento, quando si sarebbe potuto e si potrebbe eleggere
un’Assemblea Costituente snella, veloce, proporzionale, con un solo tema all’ordine del giorno:
quella riforma federalista dello Stato che la coscienza popolare pretende e che la maggioranza delle
forze politiche giura di volere alla svelta.
Il Forum sulla pubblica amministrazione ha reso noto, ieri, una serie di dati allucinanti, per elefantiasi,
sprechi, arretratezza, vessazione a carico del cittadino. Sono gli stessi dati che alimentano la sempre
più dura protesta-proposta dei sindaci, a cominciare dal Nordest.
Questi dati non li ha inventati Bossi, e tantomeno Covre o Cacciari, Bianco o Bassolino. Se aspetta i
Mancino, Prodi non ce la farà. Deve partire da solo, senza paura, prima che il motore gli si spenga
proprio al via.