1996 maggio 7 Dipenderà da Roma, non da Mantova
1996 maggio 7 – Dipenderà da Roma, non da Mantova
In un Paese centralista non si impianta il federalismo in quattro e quattr’otto. Gli esperti più seri
immaginano un processo addirittura di vent’anni: noi, vista l’accelerazione del caso Italia, scommettiamo
su una corsa a tappe che duri tra i cinque e i dieci. In ogni caso, un vero e proprio risorgimento dello
Stato da avviare con coraggio e subito, ma da accompagnare con pazienza e a lungo. Chi in campagna
elettorale ha promesso il federalismo candidandosi a governare l’Italia per cinque anni, si trova a un
bivio: se ha detto la verità, gli tocca agire; se ha barato, non governerà né due né cinque anni, perché la
questione settentrionale e soprattutto il laboratorio Nordest gli esploderanno tra le mani. Se ne sono resi
conto tutti gli osservatori, senza discriminazione di cultura politica. Proprio nelle ore del congedo dalla
direzione di «Repubblica», lo stesso Eugenio Scalfari ha suggerito a Prodi due priorità: l’occupazione e
il Nordest. Non il Nord, badate bene, non Bossi, appunto il Nordest, simbolo del riformismo che esige
risposte federaliste. Istituzionali ai sindaci, economiche all’impresa, politiche ai ceti emergenti. Temiamo
però che, per la storica riforma dello Stato, non basti lasciarsi guidare dagli interessi. Insomma, un Paese
moderno non ce la farebbe a mobilitare le giovani generazioni con l’unica bandiera dell’efficienza.
Questa va sostenuta da un ideale, termine sprofondato nell’oblio e nel cinismo eppure necessario se la
riforma dello Stato burocratico punta anche a ricostruire il senso dello Stato. Valore questo che tiene
insieme una comunità, nonostante aree di interessi spesso disomogenee o divergenti come sta accadendo
tra il nostro Nord e il nostro Sud. Malgrado la tentazione secessionista, che noi rifiutiamo, Umberto Bossi
rappresenta il detonatore di un male profondo che l’immobilismo e il cialtronismo della classe politica
hanno reso cronico: il destino del nostro Paese, a cominciare paradossalmente dal Nord, non dipenderà
da quanto proclamerà Mantova, ma da quel che farà Roma.
7 maggio 1996