2001 aprile 30 Radicalmente
2001 aprile 30 – Radicalmente
Non mi serviva uno sciopero della fame e della sete, ieri di Marco Pannella oggi di Emma Bonino,
per sapere una cosa che ho sempre pensato. C’è bisogno di quei due, soprattutto della loro ordinata
anarchia e della loro insubordinazione all’abc della politica: anche, della loro razionalissima follia:
dei mezzi e non dei fini.
Un Paese normale può fare a meno di radicalità. Il nostro no: alla sua farraginosa transizione
servono come il pane posizioni ingestibili, voci senza coro, spazi libertari.
Di volta in volta, quella strana coppia spiazza anche i radicali, perfino sé stessi, e, proprio quando
credi di averla domata, sta già altrove, portando con sé materiali scomodi, trasversali, che toccano la
coscienza, le ipocrisie, il quieto vivere dei partiti, il buon senso di facciata, la conservazione dei
tabù.
Dove cala il silenzio interessato del teatrino, là finisci per ritrovarli sempre i radicali, con il
megafono. Meglio prenderli per fame e per sete, che perderli.