2001 Aprile 7 La citazione
2001 Aprile 7 – La citazione
Rino Camilleri da “Doveroso elogio degli italiani, contro il vizio dell’autodenigrazione”. Bur.
Sigmund Freud amava svisceratamente l’Italia, che percorse in lungo e in largo venti volte. “Soltanto
in questo Paese la mia angoscia si placa”, scriveva. E il termine “angoscia” sulla bocca del padre della
psicanalisi era tutto un programma. Forse Freud inconsciamente intuiva che la sua paternità era stata
anticipata dal solito italiano: quasi alla lettera, dal seicentesco “Diario spirituale” del fiorentino
Filippo Baldinucci. Forse per questo, ossessionato dall’Italia, Freud volle insinuare, in un saggio del
1910, l’omosessualità di Leonardo Da Vinci. Si fosse meglio documentato, avrebbe saputo che
Leonardo era un gran frequentatore di meretrici e che aveva scritto diverse novelle erotiche del tutto
eterosessuali.
L’America è scoperta tutta, a coralmente, italiana. Infatti, Colombo si servì della carta geografica del
fiorentino Paolo dal Pozzo Toscanelli; Vespucci fu finanziato dai Medici e Verrazzano dai banchieri
fiorentini. La Dichiarazione d’Indipendenza è praticamente opera di Filippo Mazzei: Jefferson si
limitò quasi a trascrivere il di lui pensiero (a proposito di Jefferson: la sua tenuta, che non a caso si
chiama Monticello, è una delle mete di pellegrinaggio degli americani, che ne ammirano il purissimo
stile palladiano; palladianissimo è pure il centro nevralgico degli Usa, detto, sempre non a caso,
Campidoglio).
Il Metropolitan Museum of Art di New York è stato fondato dall’ex ufficiale piemontese Luigi di
Cesnola. Ma chi ha fatto di New York la capitale delle arti figurative è Leo Castelli. Fu Lorenzo da
Ponte, il geniale librettista di Mozart, a trasformare il piccolo e sconosciuto King’s College
nell’attuale Columbia University. Le residenze più desiderate di Manhattan sono state costruite
dall’architetto italiano Calandra.
La Statua della Libertà fu creata dallo scultore francese (ma figlio di italiani) Bartoldi. Il quale preso
lo spunto da una statua sistemata sulla facciata del Duomo di Milano dallo scultore Camillo Pacetti
nel 1809. Federico Augusto Bartoldi praticamente si limitò a togliere di mano la croce per sostituirla
con un libro.”.