2001 giugno 17 Liberali
2001 giugno 17 – LIBERALI
Francesco De Lorenzo, ex ministro della Sanità, è in carcere. Di tanto i tanto, tra una disparità di
trattamento e l’altra, la giustizia fa il suo corso. Era liberale De Lorenzo, non so se lo sia ancora. I
maestri del liberalismo insegnano che, stringi stringi, l’idea liberale consiste nel porre limiti
all’esercizio del potere. Tutto qua, a garanzia del cittadino: il contrario dell’abuso. L’industria
farmaceutica passò 8-9 miliardi di finanziamento illecito a De Lorenzo, che ha risposto anche di un
mezzo miliardo di tangenti. Era il sistema, spiega lui: “I farmaceutici finanziavano la sanità, i
costruttori i lavori pubblici22” (da “Repubblica”). Così è se vi pare, oremus. Lo ricordo in smoking
sulla terrazza dell’hotel Danieli, da ministro dell’Ambiente. Era un Vesuvio di propositi: “Voglio fare
di Venezia la capitale europea dell’ambiente”. A me, sinceramente, pareva un’ottima idea, come altre
da ministro della Sanità. Era un tipo brillante, cordialone, un napoletano di successo con il piglio del
milanese tutto efficienza. Professore universitario, ricercatore con esperienze negli Usa, era pure ricco
di famiglia, con case e campagne sparse, tanto da fargli dire: “Non ho bisogno della politica”. Si dice
sempre così, fa fino. Nell’accompagnarlo nel carcere di Civitavecchia, il suo avvocato ha ghignato:
“Spero che adesso riceva la visita di tutti gli ex parlamentari del Pil (Partito liberale italiano, ndr) che
si sono giocati dei finanziamenti procurati da De Lorenzo per la loro elezione”. Campa cavallo.
Essendosi portato in cella due libri come “La toga rossa” e una “Storia dei comunisti italiani “, non
vorrei che Francesco De Lorenzo finisse per l’imputare ai bolscevichi anche i suoi guai e la latitanza
dei suoi beneficiati amici liberali. La sua è una storia di pantofole più che di toghe, da quando lo
colsero che bruciava documenti sui fornelli di casa. Rifletta seriamente, da liberale. Gli consiglio,
senza la più lontana ironia, “Lo spirito delle leggi” di Montesquieu “Liberalismo” di Hayek e “La
rivoluzione liberale” di Piero Gobetti.