2001 luglio 21 Le citazioni

2001 luglio 21 – Le citazioni

Siro Forti da “Le provincie d’Italia, Regione Veneta” (anno 1915, centesimi 70, editore Paravia).
I veneti furono né tempi antichi, e lo sono ancora oggi, un popolo dotato di rara energia, arditi di
cuore non meno che svegliati di mente. Alle prese col mare e con le lagune, queste e quelle
dominarono come mai nessun popolo.
Anche oggi il Veneto è forse la regione italica in cui fiorisce maggiore numero di industrie, dai
merletti fini e pregevoli alle grandi fabbriche di stoffe di Schio e Piovene, dalle vetrerie di Murano
alle fonderie da cui escono macchine a vapore; dai mobili di fine intarsio alle grandi corazzate che
superbe solcano ammirate i più lontani mari.
Il commercio del Veneto è attivo anziché no. Esso è favorito da una razionale rete stradale.
Nel Veneto l’istruzione è tenuta in grande pregio, e la scuola elementare trovasi nella grossa borgata,
come nel più piccolo villaggio sperduto fra i greppi alpini. I Veneti sono avidi di sapere; la lettura è
per loro pascolo gradito nelle ore di ozio, e non di rado avviene che al pallido calore di un lumicino
ad olio durante le lunghe sere d’inverno si leggano nelle stalle racconti e storie dilettevoli.
Le scuole elementari poi, così diurne che serali, sono frequentatissime. La popolazione è tra le più
civili d’Italia, ed a chi percorre le montagne del Veneto non di rado occorre d’incontrarsi in
contadinelle che, sedute all’ombra grata di annosa quercia, sorvegliano il gregge o la vaccherella,
intente alla lettura di libri popolari, o ad intessere canestri od a fare la calza. Per lo più bionde e dal
profilo delicato e gentile, vi salutano con un sorriso, ed interrogate vi rispondono nel loro dialetto
scorrevole e grazioso, e vi raccontano le mille storie che la tradizione popolare attribuisce ad una torre
diroccata o ad una croce, che solitaria, in mezzo ai dirupi, stende le nude braccia al vento”.
Edward N. Luttwak da “Il fantasma della povertà” (1995), Mondadori.
“La posta in gioco per l’Italia è molto più elevata che per gran parte degli altri paesi occidentali:
l’Italia infatti, è riuscita a diventare un moderno paese industriale conservando famiglie
eccezionalmente unite e forti identità locali, soprattutto nelle numerose piccole e medie cittadine dove
sopravvive un accentuato senso della comunità.
Si tratta, naturalmente, del riflesso quanto mai positivo della tanto deplorata mancanza di senso dello
Stato: la devozione che gli italiani dimostrano nei confronti della famiglia e della comunità è
inevitabilmente negata allo stato e alla nazione, proprio come l’eccezionale patriottismo degli
americani rispecchia la precarietà dei loro legami familiari e comunitari”.