2001 luglio 22 Montanelli
2001 luglio22 – Montanelli
“Il 3 settembre del 1939, 40 ore dopo l’invasione della Polonia, il “Corriere” mi telefonò di andare lì
e lì io mi trovavo, in una cittadina della Prussia. Arrivò un carro armato, seguito da uno sciame di
carri armati, con alcune auto. Cos’era quello Stato maggiore! Mai visto un apparato militare come
quello tedesco. Quegli ufficiali, marziali, quelle divise; per invadere la Polonia erano state selezionate
le truppe, tedeschi veri, tutti biondi. Scende Hitler, in calzoni borghesi, con la giacca militare di
sottufficiale e con soltanto la croce di guerra della prima guerra mondiale. Gli occhi da pazzo, occhi
non neri, grigi come quelli di Ciang Kai Shek. Dopo aver chiesto all’ufficiale della Propaganda chi
sono, e informato che sono un giornalista italiano, Hitler mi viene incontro. Come si avvicina, io
rinculo, finchè un albero mi ferma, e lì m’inchiodo. Lui attacca un discorso per dieci minuti, lo stesso
veemente discorso fatto il giorno prima a Reichstag, ma lo fa a me!, passandomi sopra, oltre, come
se – attraverso me – parlasse all’Italia. Finito, torno a Berlino, e telefono di corsa al “Corriere”. “Ho
l’intervista del secolo”.
Il direttore mi dice che è pronto, mi raccomanda di scrivere alla svelta e mi annuncia già il titolo da
mettere in pagina: “ Hitler mi ha detto”. Più tardi mi avvertono che non se ne farà niente dopo
l’intimazione del Minculpop (Ministero della cultura popolare, ndr) che aveva ricevuto la telefonata
dal ministero della Propaganda di Goebbels: “Hitler non fa interviste”.
Impossibile disobbedire, finì così la mia mancata intervista del secolo”.
Matrimonio
“Il mio matrimonio è durato quarant’anni soltanto perché io ero uno scapolo e anche lei lo era:
abbiamo vissuto come due scapoli-sposati”.
Anna Magnani
“Ma Dio, com’è bella questa donna brutta, spettinata, senza bistrò né carminio, che mi si erge davanti
e, oltre i vetri, guarda trascorrere la vita della città!” (da “Incontri”, Rizzoli).
Libro
“Il libro non sarà sconfitto dal computer. Verrà battuto, temo, dalla bulimia degli autori e
dall’anoressia dei lettori “ (la “stanza” del Corriere)
Venezia
“Toccasse a me, farei di Venezia una Repubblica indipendente, sotto la sovranità dell’Onu e
l’amministrazione di un Doge con pieni poteri, ma anche piene responsabilità. Credo che i veneziani,
se lo volessero veramente, potrebbero ottenerlo. Ma i veneziani non vogliono più nulla perché sono
tra le cittadinanze più slombate d’Italia: piccoli bottegai e basta”. (come sopra)
Gente
“Seppi interpretare l’opinione della gente, ch’era poi la mia stessa opinione”.