2001 luglio 23 Due parole

2001 luglio 23 – Due parole

In questo mese abbiamo consumato due parole. La prima: globalizzazione; la seconda: non-violenza.
Abbiamo letto e ascoltato un diluvio di cose, non di rado utili. Però, il ragionamento più sintetico e
più efficace sulla globalizzazione è già vecchio di tre anni e resta quello di George Soros, il
leggendario finanziere mondiale di origine ungherese. La sua tesi: “Abbiamo un’economia globale
senza una società globale. La situazione è insostenibile. Come correggerla?”.
Passato il G8, l’ordine del giorno non cambia. Sulla non-violenza, meglio lasciare la parola (anno
1920) al suo teorico, Gandhi, il “rivoluzionario disarmato” che la immaginò sempre come strategia
dei forti non come arma dei deboli. Era talmente forte la sua non-violenza da fargli dire: “Non serve
un addestramento alle armi per realizzare questa forza: sembra che ne abbiamo bisogno perché forse
pensiamo di non essere altro che un ammasso di carne”.
Era il 1920, ripeto. Era l’India, verissimo. Ma l’idea del potere dirompente della non-violenza è
modernissimo, anche perché tagliata su misura per mostrarsi in tv.
La violenza di Genova, tutta, ha prodotto zero.