2001 luglio 26 150 all’ora

2001 luglio 26 – 150 all’ora

O sanno anche i sassi che si muore soprattutto sulle strade urbane, in un Paese di ottomila comuni,
cento città e con una viabilità strutturalmente da centro storico. Per risparmiare mille dei seimila morti
all’anno, la gran parte degli sforzi andrebbe concentrata qui.
L’autostrada è un capitolo a sé, certamente non il più mortale. Le insidie maggiori vengono dai Tir e
dalla nebbia, quando viene sfondata la velocità relativa, non quella di punta: 100 all’ora in un
nebbione sono più pericolosi di 200 in condizioni normali di traffico.
Durante i grandi esodi estivi, con 8-10 milioni di veicoli in viaggio, l’appuntamento di fine settimana
registra puntualmente tra i 45 e i 60 morti. In proporzione, l’autostrada si rivela anche qui meno
sanguinaria se non altro perché in quei giorni vi si circola alla stessa velocità della lava dell’Etna!
Non dico trenta metri all’ora, ma insomma.
Iperboli a parte, caldo, fatica e stress formano una miscela stordente. Appena si allenta l‘ingorgo,
urbano o autostradale che sia, la tentazione di ricuperare il tempo e la pazienza perduti si fa spesso
strada.
Proprio per questo sostengo da anni che la tangenziale di Mestre rappresenta una istigazione a
delinquere. Un crash differito: si paga altrove, a scoppio ritardato, quel tappo psico-fisico. Ne sono
convinto, dato che gli uomini sono tutt’altro che robot o creature a sangue freddo.
Quanto al limite in autostrada, i 130 non sono mai esistiti perché nessuno li prende alla lettera.
Ciascuno li adatta alla propria auto, elevandoli da 140 a 160 soprattutto per le cilindrate maggiori:
questo succede, a dispetto di luoghi comuni e ipocrisie.
A 140 chilometri all’ora, una Ferrari si ferma in circa 73 metri mentre una Fiat Punto ha bisogno di
oltre 87 metri, tanto per fare un esempio. Sarebbe interessante sperimentare un doppio limite: gli
attuai 130 Km per le cosiddette “piccole”, che sono poi anche le più vendute (come Punto, Ford Ka
e Fiat Seicento) e 150 per le “grosse”.
Le potenti tedesche, dalla Bmw alla Mercedes, sono autolimitate sui 250 all’ora. Per questo, come
per le nostre ammiraglie, 150 in autostrada è velocità di crociera, in assoluta sicurezza, dove sarebbe
lo scandalo? Ero pazzo io quando andavo a Milano con la 500 perennemente a tavoletta, mentre non
lo sono quelli che oggi fanno i 150 con una Subaru, una Rover, un’Audi o una Golf turbodiesel.
Ha ragione da vendere il ministro dei trasporti Lunardi quando lamenta l’occupazione sistematica
della corsia di sorpasso, fino a togliere fluidità alla circolazione. Su questo, dovremmo prendere
lezione dagli automobilisti stranieri, infinitamente meno megalomani e più coerenti di noi italiani.
Il più efficace limite di velocità è il buonsenso: se piove 130 Km sono fin troppi; in altre circostanze,
è andatura da colpo di sonno. La Polstrada lo sa meglio di tutti.
Anni fa un ministro andava orgoglioso per il limite a 110, che nemmeno e auto blu governative erano
in grado di rispettare. Se le leggi sono sceme, finiamo per violare anche quelle doverose.