2002 agosto 11 Donne. Marilyn Monroe
2002 agosto 11
DOMENICA 4
Donne
Marilyn Monroe, mito americano,1926-1962:”Non vorrò mai possedere niente di pretenzioso in vita
mia, soprattutto una grande casa. Ricordati che sei su questa terra per pochissimo tempo. E non
dimenticartelo mai.”
Sabrina Ferilli,attrice:”Il successo?E’ sempre al popolo che mi affido.” (da “Repubblica”)
Mariangela Melato,attrice:”Come tutti i nati sotto il segno della Vergine, ho un paura fottuta di non
farcela al futuro appuntamento con il pubblico.” (dal “Giornale”)
Katherine Mansfield, scrittrice neozelandese,1888-1923:”Se soltanto sentissi che qualcuno mi
desidera, se io potessi essere necessaria a qualcuno,diventerei un’altra donna.” (dai Racconti)
Emily Dickinson, poetessa americana,1830-1886:”Mio padre mi compera molti libri, ma mi prega
di non leggerli, perché teme che mi possano turbare la mente.” (dalle Lettere)
Simone Weil,scrittrice francese, 1909-1943:”E’ Buddha che fa spuntare i fiori sui rami degli alberi
per indurre gli uomini a guardare in alto.”(dai Quaderni”)
LUNEDI’ 5
Famiglie
.
In Italia si divorzia poco, si fanno pochi figli, si fanno pochissimi figli fuori del matrimonio.
Nonostante tutto, é la famiglia come bene rifugio.
MARTEDI’ 6
Reali
Un giorno fece causa alla madre per la villa,adesso alle tre sorelle per i gioielli: era più che giusto
far rientrare in Italia Vittorio Emanuele di Savoia. Non ha niente di reale.
MERCOLEDI’7
Sos alcol/1
Johann Maurberger ha 53 anni e, come dice il suo cognome, fa il muratore montanaro in Val
Pusteria, dove si mangiano formaggi che sono la fine del mondo (non a caso uno d’essi si chiama
Delicatesse) e verdure che portano in tavola tutto il meglio dell’estate: il sole caldo di giorno e l’aria
fresca delle notti alpine. Domenica mattina alle 5 e 30, tarda appendice del suo “sabato sera”,
Maurberger viaggiava sull’autostrada del Brennero A22 quando ha pensato bene di eseguire
un’inversione di marcia, andando a centrare in pieno un’auto di turisti austriaci. Ci è scappato il
morto con tanti feriti messi male.
“Pensavo di essere sulla Statale del Brennero non in autostrada”, è stata la sua spiegazione agli
agenti della Stradale che avevano già capito tutto: il muratore non aveva fatto il pieno di formaggi e
di radicchio rosso d’altura, ma di alcol.Il suo tasso alcolico segnalava 3,16 cioè un valore superiore
di sei volte e passa al massimo consentito dalla legge appena entrata in vigore!
Un medico friulano spiegava tempo fa che con 700 grammi di whisky, pari a un 4 per 1000 di
alcolemia, una persona normale può entrare in coma. Ma un “Ubriaco contromano”, come ha
titolato in cronaca il quotidiano “Alto Adige”, è anche più pericoloso per il prossimo: certi omicidi
colposi rasentano la strage di innocenti.
Questo è un caso-limite, beninteso, ma tragicamente chiaro per ogni automobilista. Serve a
dimostrare, anche se qui portati all’estremo, gli effetti dell’alcol su chi guida, dallo spaesamento
all’appannamento progressivo del senso del pericolo.
Basta davvero poco alcol perché si cominci a vedere male perfino la luce di un semaforo o si tenda
a guidare come se si fosse soli sulla strada, per indebolimento della percezione laterale. Con un
valore di 3,16 di alcol nel sangue, che va dritto al cervello, ovviamente non c’è volante che tenga
né ragionamento che possa stare in piedi senza barcollare.
Eppure, anche sul nuovo tasso alcolemico di O,5 grammi per litro conviene fare più chiarezza,
perché ho la netta sensazione che in questi giorni sia stato comunicato bene l’allarme e male invece
il contenuto.Mi spiego subito.
Alcuni esperti in materia hanno parlato di “tre bicchieri di vino”come quantità massima per non
superare la soglia dello 0,5 ma altri esperti hanno posto il limite a due. Oppure c’è chi quantifica
due boccali di birra, chi uno soltanto.
E noi giornalisti, sottoscritto compreso, abbiamo finito per trasmettere una insidiosissima ambiguità
proprio sull’ applicazione pratica delle nuove regole . Il cui rispetto vale da solo molte vite e la cui
violazione comporta in ogni caso ritiri di patente, ammende fino a cinque milioni di vecchie lire o
pene fino a sei mesi di lavori di pubblica utilità da svolgersi nei giorni festivi.Lavori forzati, in
parole povere.
Meglio ri-fare tutti i conti su quanto alcol, su come assumerlo e su quando valutarlo.Altro che tre
bicchieri di vino o due boccali di birra! Non è così.
GIOVEDI’ 8
Sos alcol/2
Mi ha dato una mano la Polizia della strada di Padova mentre,a Roma, ho chiamato il ministero
degli Interni, cioè chi fa applicare in concreto la nuova normativa .Sul parametro tassativo dei tre
bicchieri di vino, la risposta del Dipartimento competente è stata secca:”Altre fonti lo diranno; noi
no.”
Agli Interni mi hanno certificato tutt’altro, per evitare che gli automobilisti cadano in equivoco sul
limite di 0,5 di alcol al momento del controllo.Con la birra, è lecito un boccale non due; i bicchieri
di vino consentiti sono invece due, non tre. Quanto ai super alcolici, un bicchierino, ino ino.
Questo è quanto.Per boccale di birra, s’intendono 40 centilitri. Soprattutto i ragazzi fanno
prestissimo a regolarsi, visto che una lattina di Coca Cola contiene 33 centilitri e che un Gatorade
arriva ad esempio a 60: il parametro di 40 è presto fatto.Tenuto poi conto della superiore
gradazione, la nuova normativa comporta due bicchieri di vino da 20 centilitri.
Con un’ulteriore avvertenza perfino banale a proposito di bicchieri.Un prosecco di Valdobbiadene
non è la stessa cosa di un Amarone rosso della Valpolicella, né un Tal Luc friulano rispetto a un
Gewurztraminer passito.
Bisogna sempre tenere ben presenti altri fattori.Ciascuno di noi dovrebbe regolarsi anche sul
proprio fisico: un magro sente l’alcol più in fretta; un grasso lo assorbe più lentamente. E c’è una
bella differenza tra un aperitivo a stomaco vuoto e un paio di calici smaltiti durante il pasto.
Anzi, bere a stomaco pieno è uno dei due segreti per restare nelle regole. L’altro, abbinato al primo,
riguarda i tempi di smaltimento dell’alcol:tendenzialmente, dopo un’ora e mezza o due si può
affrontare a piè fermo ogni controllo ma, proprio perché le variabili fisiche sono tante, è
vietatissimo illudersi e sgarrare.
Certo, chi sa bere e conosce l’arte di sorseggiare non avrà le brutte sorprese alle quali va di sicuro
incontro chi beve male e occasionalmente. Insomma, il tasso ora abbassato a 0,5 è anche una
disciplina mentale oltre che una nuda cifra di riferimento alcolemico.
Quando ancora mancavano autovelox, limiti per litro e palloncini, uno straordinario e competente
scrittore come Paolo Monelli usava le lettere O.P., iniziali delle parole latine “optimus potor”, per
indicare il vero bevitore . A suo dire, l’O.P. non si ubriaca mai se non vuole; beve per sé non per
pavoneggiarsi in compagnia e sa cercare il bere “alle sue ore”. Oggi più che mai la guida non
avrebbe mai le “sue ore” per bere: questa la verità.
In certi paesi dell’Est il tasso consentito è 0,2 appena , meno della metà del nostro, ma in
Scandinavia é 0, zero, nemmeno una goccia d’alcol è permessa a chi guida,mai e poi mai. Ecco,
l’ideale sarebbe che gli italiani e soprattutto i giovani tra i 18 e i 29 anni, i più a rischio, fingessero
di dover rispettare un tasso 0 pur sapendo di poter contare su un limite di 0,5.
Se i giovani si facessero davvero furbi, sceglierebbero a rotazione chi tra loro rinuncia a bere per
guidare, così permettendo che gli amici decidano in santa pace e senza rischi quanti bicchieri
ciucciarsi.Magari alla fine non direbbero nemmeno un grazie al guidatore occasionalmente astemio
ma lui, di turno, li capirebbe perché a quell’ora sarebbe il solo lucido e responsabile che bada al
sodo.
Cinture tese, luci accese, palpebre alzate: assieme valgono almeno 3.000 vite.
VENERDI’ 9
Centrosinistra
Se non altro, il centrosinistra è spiritoso. Si sta convincendo di aver perso non per merito di
Berlusconi ma per colpa di D’Alema.
SABATO 10
La citazione
Carlo Fruttero e Franco Lucentini da “A che punto è la notte”, editore Mondadori 1979.
“Un colpo di pistola alla Fiat, al di là di ogni considerazione acustica,non poteva avere come effetto
immediato che un vasto, che un persistente silenzio. Non sepolcrale, pensò il commissario
rientrando per la terza o quarta volta nel locale sotterraneo della tragedia. Rarefatto,semmai.
Interstellare.
In silenzio si muovevano gli uomini della Scientifica, a prendere impronte, misure, fotografie; in
silenzio il medico legale aveva terminato le sue constatazioni; in silenzio e in disparte se ne stava il
sostituto procuratore, l’unico che si fosse tolto l’impermeabile; praticamente in silenzio si erano
raggruppati laggiù gli alti dirigenti giunti alla spicciolata per giudicare di una malversazione
eventuale e costretti a prendere atto di un suicidio certo.”