2002 giugno 28 Mondiale di Corea Giappone. Collina
2002 giugno 28 – Mondiali in Corea Giappone –
Posso confessare che me ne frega poco o niente che l’arbitro Luigi Collina,42 anni, bolognese, 110
e lode in economia e commercio, diriga domani la finale mondiale? Hanno scelto lui non perché
italiano ma perché europeo, dopo gli atti di brigantaggio del quarto mondo delle terne e dopo il
maremoto di proteste che ha inseguito le faine della Fifa.
Due arbitri europei, uno svizzero e uno danese, hanno diretto impeccabilmente le due semifinali,
senza tanti trionfalismi mediatici e senza tanti protagonismi. Di arbitri bravi come Collina, perché
bravo è beninteso, ce se sono almeno dieci in circolazione in Europa.
Adesso tocca a lui, auguri sinceri anche in gloria dell’Adidas che lo esibisce in spot; spero soltanto
che replichi esattamente i suoi due colleghi semifinalisti, ma non vedo che cosa ci sia da gloriarsi
tanto.Collina va in campo anche perché hanno sbattuto fuori l’Italia a mano armata .
Un Paese serio avrebbe ritirato il suo arbitro di bandiera un minuto dopo, ma noi italiani siamo di
bocca buona e allora festeggiamo da due giorni per la “soddisfazione” (!) di avere “almeno” (!) un
compatriota in finale. Sai che goduria banchettare con gli avanzi di consolazione, e alla fine di un
Mondiale che più mediocre di così non si poteva.
Non ho mai tifato per i Collina di turno; tifo per i Ronaldo o i Maldini di sempre, cioè per il calcio
dal vivo. L’arbitro ideale è invisibile, quello che alla fine della partita si fa fatica a ricordare perché
ha fatto il cameriere del gioco e basta. Una ruota indispensabile, ma rigorosamente di scorta.
Troppi arbitri d’oggi, pur preparati tecnicamente, tendono al contrario a pensare la partita piuttosto
che a servirla. Nel pensarla, la interpretano, e a quel punto l’arbitro esce dall’anonimato (sempre
positivo) e diventa attore (sempre negativo): da decenni trovo che questo sia il vero mal sottile degli
arbitraggi di tutto il mondo, che li espone alle influenze,ai poteri,alla politica,alle atmosfere. Con
certi italiani in testa.
Angel Maria Villar, presidente del calcio spagnolo, appena dimessosi per protesta dalle cariche
internazionali, ha detto in tema una cosa da enciclopedia:” Arbitri e guardalinee hanno perso il
senso del gioco.Loro si pongono al di sopra del gioco, pensando di esserne i giudici, e non si
mettono invece sotto al gioco, per servirlo nel rispetto delle norme.”Parole sante, intervistato dalla
Gazzetta.
Dopo giorni in primo piano, auguro a Collina di finire in 90 minuti a fondo pagina, “sotto il gioco”
della finale. Soltanto la sua totale insignificanza lo farebbe meritevole di un bel 10 in pagella.
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