2002 giugno 7 Mondiali di Corea Giappone
2002 giugno 7 – Mondiale Corea
Le favoritissime erano proprio Argentina e Francia, ma adesso i campioni del mondo sono messi
male e gli eredi di Maradona così così. L’Italia sentitamente ringrazia per tanta cortesia: senza
illudersi gode, visto che un Mondiale di football è sempre un interminabile labirinto di tanti risultati
l’uno legato all’altro.
L’Inghilterra di ieri sembrava impostata a tavolino da Trapattoni! Non sto scherzando.Il fatto è che
si coglie a prima vista la mano di Erikson, svedese fin che si vuole però contaminato da anni e anni
di panchina in Italia. Sicchè il tecnico di sua maestà Elisabetta allena in inglese e pensa tatticamente
in italiano.
Mai vista in vita mia un’Inghilterra custodire l’ 1-0 come il tesoro della Corona, chiudendosi con
dieci uomini, dico dieci, nella propria area di rigore, fregandose altamente di abbandonare al suo
destino un asso come Owen, più solo di un cane randagio. Con valori in equilibrio, l’opportunismo
può fare la differenza, alla faccia degli esteti. Sorry, ma è così.
Per chi non l’avesse già notato, prendo questi appunti a sostegno di Trapattoni, del quale apprezzo
in questa fase il realismo. Che è lo stesso di Valcareggi nel 1970 in Messico e dello stesso Bearzot
nelle prime partite di Spagna 1982: entrambi arrivarono alla finale, sia pure perdendola il primo e
vincendola il secondo.
Noi facciamo una cagnara dell’altro mondo per i Del Piero & C. in panchina, senza accorgerci che
l’Argentina ha tenuto a cuccia un fenomeno come Crespo utilizzandolo soltanto come sostituto di
Batistuta. Questo per dire che il calcio resta il Paradiso dell’opinabile e che una squadra è un puzzle
mai risolto una volta per tutte.
Adesso ci tocca la Croazia, data troppo alla svelta per morta. Personalmente, diffido perché è gente
che ha scuola e orgoglio da vendere, oltre che mestiere.
Qui non vedo materassi in circolazione. Dunque, non mi fido della Croazia anche se – toccando
tutto il dovuto – comincio a fidarmi dell’Italia, senza o con Inzaghi.
La simpatia del Trap è tonica. Bearzot utilizzò il terzino Bergomi a 18 anni; questa è una squadra di
gente maliziosa. Totti ha uno sguardo di borgata che ne disarma sul nascere i tremori; un po’ come
Cannavaro, il napoletano con la ferocia agonistica di un tedesco uber alles.
Forza, fuori due.