2002 luglio 1 Nota per il direttore
Nota per il direttore.
Dopo colazione ti scrivo la presentazione della finale mondiale (4400 battute) richiestami ieri,ma ti
spedisco anche due pensate della rubrica domenicale, soprattutto Biagi. Ciao,grazie.
Fari accesi
Caro Direttore, non abuserò più delle tua posta. Oggi è uscito questo mio pezzullo sui Caracciolo
del Nordest. Mi farebbe piacere che tu trovassi un istante per dargli un’occhiata. Come ho detto alla
tua segretaria l’altro ieri, complimenti per come hai gestito il tutto. Meglio non si
poteva.Ciao.giorgio
Pro memoria prof. Marco Biagi
Che il Professor Marco Biagi, esperto in diritto del lavoro e riformista dell’articolo 18, sia stato
assassinato è sicuro.Lo ha dimostrato l’autopsia.
E’ sicuro che lo hanno ammazzato le Br-pcc (Brigate rosse-partito comunista combattente). Lo
garantisce la rivendicazione.
E’ sicuro che gli assassini sono ignoti e liberi. Come palesano le inchieste.
E’ sicuro che le lettere pubblicate da “Repubblica” sono autentiche. Come verificato presso i
destinatari di esse.
E’ sicuro che, pubblicandole, “Repubblica” ha rispettato ogni dovere dell’informazione.
E’ sicuro che il Professore fosse pedinato. Ma dalle Br, non dalla questura.
E’ sicuro che il Professore sentisse la morte addosso. Come provano lettere già agli atti, appelli,
dichiarazioni, confidenze, le nuove lettere solo ora note, a Casini, Maroni,Sacconi, al prefetto di
Bologna,alla Confindustria.
E’ sicuro che il Professore chiedeva protezione e il ripristino della scorta.
E’ sicuro che lo Stato dei politici lo ha lasciato nudo come un bersaglio.
E’ sicuro che lo Stato dei prefetti ha catalogato il Professore quale “una sgradita incombenza”.
Come denuncia scandalizzato e disperato il cittadino Biagi.
E’ sicuro che lo Stato dei politici e lo Stato dei prefetti si sono auto assolti lo scorso 16 aprile alla
Camera. Come provò, per bocca del ministro degli Interni Scajola, l’attribuzione di responsabilità
alle “procedure”, senza nomi e cognomi, assolti tutti.
E’ altrettanto sicuro che il Professore, per aver messo la sua competenza di tecnico al servizio dei
governi di centrosinistra come di quello attuale di centrodestra, aveva sperimentato con orrore
anche la solitudine umana, professionale, sindacale e/o politica prodotta dalle idee.
E’ matematicamente sicuro che questo rappresenta il peggio del peggio per un Paese civile.
E’ sicuro che le idee, tutte, da Biagi a Cofferati, sono un bene non una minaccia.
Ma di sicuro circolano tra noi troppi prodotti succedanei dell’odio.Come di sicuro un vetero
linguaggio da nemici di classe.
Di sicuro furono Governo e Confindustria a estremizzare per primi l’art.18. Come ribadiva il 20
giugno scorso il misurato ex ministro del Lavoro Treu dichiarando:”Confindustria mira a far fuori i
sindacati, assieme al governo tenta la prova di forza.”
E’ sicuro che corre troppa ideologia nella frattura tra sindacati.
E’ sicuro che , se il Governo ha svillaneggiato la concertazione, la Cgil ha umiliato la trattativa.
E’ sicuro che siamo messi proprio male se, per sventare il terrorismo rosso, si finisce con il
deragliare a fini politici dal binario dello scontro sociale.
Dicono che è “strana” l’apparizione delle lettere. Lo è, ma le certezze sono molto più numerose
delle stranezze e tutte consigliano razionalità.
E’ “una sgradita incombenza” prenderne finalmente atto, come avrebbe consigliato il Professor
Biagi. Le Br-pcc hanno altri obbiettivi.