2002 luglio 12 Donne. Ornella Muti
DOMENICA 7
Donne
Ornella Muti,attrice, 47 anni:”Prima ero una mamma troppo giovane, poi mia figlia poteva
sembrare mia sorella, poi… una nonna troppo giovane.” ( da Sette)
Claire Calman, scrittrice inglese:”Tu sei mio figlio,e questa è una cosa che niente può cambiare o
portare via, né a te né a me.” (da “Il papà della domenica”,editore Bompiani)
Lauredana Marsiglia, giornalista:”Da quindici giorni so con certezza che esisti ormai da
altrettanti.Da quel giorno sono piombata dentro a un pozzo di disperazione. Non eri certo nei miei
programmi di vita,bambino.”(da “Credevo che la neve fosse bianca”,editore Atman)
Giuliana Coccia, ricercatrice:”La donna sa spendere meglio e, se è lei il capofamiglia, in casa si
spende meno.” (da un’indagine Istat)
Amelia Burlon Siliotti, poetessa:”Aiutami a sbiadire/,amico mio,/ e offrimi la spalla.”( da “ Tibi,
Catulle”, editore Marsilio)
LUNEDI’ 8
Centrosinistra/1
Più cresce Cofferati, più nel centrosinistra cresce la sinistra e cala il centro.
MARTEDI’ 9
Centrosinistra/2
Cofferati oscura Bertinotti, non D’Alema.
MERCOLEDI’
La Rai
Titolo del Corriere:”La Rai frena la tv federalista.” Ma era partita?
GIOVEDI’ 11
Il cardinale
E’ la sola città una e trina, Yerushalayim per gli ebrei, Gerusalemme per i cristiani, El Quds per i
musulmani. Ogni Dio la fa santa, e la Bibbia vi tiene scuola e casa.
A 75 anni il gesuita Carlo Maria Martini, arcivescovo di Milano per 22 anni, ha scelto di trasferirsi
da ottobre a Gerusalemme per pregare,studiare, ragionare. Una volta , in una lettera a Umberto Eco,
il cardinale scrisse :”Non è ancora il momento di lasciarsi ubriacare dalla televisione aspettando la
fine. C’è ancora molto da fare.”
Ho letto che Milano è la più grande diocesi d’Europa e che soltanto Città del Messico la supera in
numero di battezzati: non l’avrei mai pensato. Certo, oggi in Italia i numeri del cattolicesimo si sono
ridotti di un bel po’ rispetto a qualche decennio fa.
Per fare il punto della situazione, proprio Martini ha scelto come simbolo un albero. La linfa, cioè i
cattolici doc, si limita all’8 per cento della popolazione. Il midollo, rappresentato dai cattolici che
frequentano messa e sacramenti, viene stimato tra un minimo del 20 e un massimo del 40 per cento
della popolazione. Tutto il resto è la corteccia dell’albero, fatta di indifferenza di massa.
Martini è un innovatore. Tenere salda la parola di Dio per riformare profondamente la Chiesa, come
i suoi innumerevoli interventi dimostrano, compreso quello sul tardo celibato dei preti. Lui, laureato
in teologia fondamentale, deve considerare ogni fondamentalismo alla pari dei flagelli biblici.
Ha fatto per anni “cattedra dei non credenti”, da buon seminatore laico. Cita il filosofo
dell’illuminismo, Kant, per fare sintesi tanto del coraggio della ragione quanto dei limiti del sapere.
Nel lasciarla, ha raccomandato che Milano rimanga città “aperta”, larga di mente.
E’ magnetico tutto ciò. Dopo 22 anni da pastore nella metropoli del business industriale, della
borsa,della fiera, della moda, della comunicazione e degli scambi europei, il prete cardinale sceglie
Gerusalemme, la città che dà del tu all’Eterno ma che non aspetta più nessuno con i rami di palme
per le strade.
Carlo Maria Martini cerca la contemplazione nel luogo più angosciato del mondo. Silenzio della
speranza contro rumore dell’odio.
VENERDI’ 12
I Savoia
Era ora che i due maschi Savoia, Vittorio Emanuele e il figlio Emanuele Filiberto, sgombrassero
una volta per tutte le aule del parlamento e tornassero finalmente a occupare le pagine degli aviti
rotocalchi.Ma ci rendiamo conto che le Camere ne discutono da cinque anni, da quando Romano
Prodi pose giustamente la questione confidando di chiuderla in quattro e quattr’otto come sarebbe
stato decente da parte di tutti?
Cose da pazzi. Adesso mancava solo l’on. Bobo Craxi, il quale ha annunciato la sua astensione al
grido di:”Viva la Repubblica, abbasso la monarchia.” Ma le cronache riferiscono, udite udite, che
un paio di deputati della Margherita hanno manifestato un travagliato no dopo aver preso visione
della lettera di un “mazziniano”! Non ho parole.
Emanuele Filiberto ha 30 anni; il padre Vittorio Emanuele, del 1937, aveva nove anni quando cadde
la monarchia e i Savoia, dopo l’abdicazione, partirono per l’esilio.Di tutta quella Storia i due
portano soltanto un cognome, nient’altro, sotto il cognome niente,ed è proprio per questa ragione
che non devono giurare fedeltà a Ciampi né rinunciare al trono che non c’é o imbarcarsi in postume
condanne rispetto a un remoto passato di cui non conservano nemmeno la tragica grandezza di
“eredi”.
Sono due cittadini e basta, ex emigrati a forza, ai quali non va richiesto oggi nulla di speciale perché
non rappresentano più niente di speciale. In fondo, soltanto i monarchici sono legittimati a
considerarli non per ciò che sono ma per ciò che sarebbero potuti essere: sentimenti rispettosamente
loro, mentre le nostre nostalgie sono semmai di altro tipo.
Per festeggiare la scelta popolare repubblicana, il governo del 1946 corrispose un “premio” a tutti i
lavoratori italiani: 3000 lire per quelli con famiglia, 1500 per i single. Ma il primo presidente eletto
della Repubblica – il giurista Enrico De Nicola – era notoriamente monarchico!
Ahimé ,quelli erano altri parlamenti, dovevano ricostruire un futuro e non avevano tempo da
perdere in archivio.
SABATO 13
La citazione
Vance Packard, studioso americano, da “Sesso Selvaggio”,editore Einaudi 1970.
“Da quando Eva fu creata l’uomo cerca di capire la natura femminile; e, sia pure in misura
minore,la donna cerca a sua volta di capire l’uomo.Dico “in misura minore” perché le donne hanno
più intuito,quando si tratta di capire la gente.
Sentiamo dire che tra qualche centinaio d’anni maschi e femmine si assomiglieranno molto, perché
seni e muscoli andranno scomparendo via via che diventeranno meno funzionali. Dobbiamo dunque
fare nostro l’ideale dei radicali svedesi secondo i quali bisogna adoperarsi per realizzare la massima
somiglianza e eguaglianza delle funzioni tra maschi e femmine, per quanto è anatomicamente
possibile?
O dobbiamo invece applicare la filosofia dello scrittore americano Phyllis McGinley:”Grosso modo
il mondo va avanti meglio quando uomini e donne restano ciascuno nel proprio ambito”?C’è poi la
possibilità di adoperarsi per realizzare qualcosa che sia una via di mezzo tra i due estremi.
Dorothy Cook, del Consiglio superiore per la guida al matrimonio in Gran Bretagna, dice:”Le
donne vogliono nello stesso tempo dominare e essere dominate. L’uomo vuole e non vuole essere
protetto dalle sollecitudini materne.” Benjamin Spock, un’autorità in fatto di puericultura,
dice:”L’uomo è stato crudele guerriero, dandy in pizzi e merletti,monaco, scienziato disciplinato.La
donna è stata contadina, ballerina, scrittrice, addirittura torera.”
A prima vista le differenze biologiche tra maschi e femmine sembrano ben poca cosa. Dei 48
cromosomi che caratterizzano la specie umana al momento della concezione, solo uno risulta
diverso per il sesso.”