2003 aprile 7 Antiche battaglie

2003 Aprile 7 – Antiche Battaglie

Un libro da consultazione ultra rapida di qualche anno fa, il “Dizionario delle battaglie” (edizioni
Gulliver), enumera in ordine di tempo i conflitti che “sconvolsero la storia dell’umanità”. Li ho
contati: 525 battaglie in 350 pagine, combattute dal 1674 avanti Cristo al 1996 compreso.
Nel riprendere in mano questa specie di Bignami liceale rinforzato, ho notato all’inizio e alla fine
due coincidenze molto istruttive. Fa niente se più vicine a noi o addirittura perse nella notte dei
tempi : fatto sta che entrambe ribadiscono integralmente l’ attualità.
La prima remota battaglia censita dal manuale risale all’invasione dell’Egitto dei faraoni,
sviluppatasi dalla penisola del Sinai al delta del fiume Nilo, da parte del misterioso popolo semita
degli Hyksos (“stranieri”, in sostanza). Non dico che costoro mettessero in campo gli antenati dei
missili Cruise o delle bombe anglo-americane a guida satellitare né i visori per le incursioni
notturne, ma gli Hyksos dimostrarono una identica, incredibile superiorità tecnologica.
Utilizzarono infatti i cavalli e i carri da guerra, novità assoluta per il tempo, del tutto sconosciuta
agli egiziani. Non per niente, dovettero passare alcune dinastie di faraoni prima che l’Egitto
ricuperasse territori e potere.
L’ultima delle 525 battaglie della serie presa in considerazione è invece recentissima, del 1996, e
riguarda Monrovia, capitale dello stato africano della Liberia, paese esportatore di diamanti ma
sempre sotto inchiesta dell’Unicef per il ripetuto ricorso ai bambini-soldato. Ma questo appare
tutt’altro conflitto rispetto ai sofisticati Hyksos.
Per paradosso, la prima battaglia si mostra meno arcaica dell’ultima. L’”avanti Cristo” più evoluto
del “dopo Cristo”.
Qui, nella Monrovia di oggi, funziona soltanto la tecnologia della ferocia. Etnica e tribale, cui
bastano il fucile, un bastone, il coltello e l’accetta per fare più morti di un mese di bombardamenti.
Come accadde in Ruanda, con centinaia e centinaia di migliaia di vittime, senza che le battaglie
meritassero nemmeno il nome di luogo perché semplicemente indicate per cumulo alla voce
“genocidio” di popolo, collettiva e diffusa.
Vedi Bosnia e/o Kosovo, quando un sostantivo e un aggettivo di uso comune, inoffensivi come
“pulizia” ed “etnica”, si fusero con un effetto mortifero. Di massa.
E’ antica e moderna la tecnologia della guerra fra stati. E’ fossile e senza tempo la ferocia delle
guerre cosiddette civili. A volte, 3600 anni di distanza diventano un niente; oggi e ieri la stessa
storia infinita.
L’elenco delle 525 battaglie “ che sconvolsero la storia dell’umanità” andrà a lungo aggiornato,
temo.