2004 luglio 12 Vincere
2004 luglio 12 – Schumi
Schumacher ha già vinto 80 gran premi di formula uno ma andrà in pensione appena si accorgerà di
rallentare: il mestiere di vincere é senza alternative. O vinci o smetti, tutto il resto del podio non
conta niente per i “nati per vincere”. Della sua irraggiungibile Ferrari , da tempo senza rivali,
Montezemolo ripete:”Non ci si stanca mai di vincere.”
E Armstrong parte da anni dall’America andando a correre in Francia per rivincere ogni volta due
volte: contro la fatica del ciclismo più duro e contro il ricordo del cancro. Quando festeggiavano
una battaglia vinta, gli antichi usavano del resto “cantare” vittoria, quasi un festival canoro.
Partecipare é etico, vincere é umano. Sono due mondi separati dello sport, che non s’incontrano mai
soprattutto nel calcio.
Berlusconi ricorda al Milan un motto di suo padre Luigi:” Chi crede, vince.” Sono qui per vincere,
ha risposto Mancini a Milano alle prime domande sull’Inter. Quanto alla Juve, Capello ha subito
chiarito che la sola cosa che vale é vincere, nient’altro. All’unanimità il calcio si condanna a
vincere; ogni altro piazzamento andrà oggi più che mai sotto la voce fallimento.
Ho pensato al ragazzo di un romanzo americano che, guardando fuori della finestra, legge in realtà
dentro se stesso. Meno male, riflette in silenzio, che Dio non dice subito ai giovani la verità sulla
vita sennò non combinerebbero più niente. E’ ciò che capita con sempre maggiore intensità o stress
se preferite: quando troppi si sentono destinati a vincere, alla fine i “falliti” saranno sempre più una
folla mentre i “vincenti” sempre più un’aristocrazia.
Capita anche nel cosiddetto mercato, irriconoscibile rispetto al pur recente passato. Il brasiliano
Emerson deve essere trasferito a tutti i costi se la Roma vuole evitare di portare i bilanci in
tribunale. La sua cessione vale la sopravvivenza economica del club, non la fortuna tecnica della
squadra.
Squadroni di ieri, vedi la Lazio, sono oggi gusci vuoti. L’aumento di capitale é il loro unico
centravanti ; la svendita all’ingrosso un imperativo legale per tentare di salvare il salvabile.
Ammesso che non sia già troppo tardi.
E’ un mercato per mecenati che si possono contare sulle dita di una mano, ma nemmeno i “razza
padrona” di turno si potranno permettere nuovi scandali. L’Europa si é stufata di noi, dei nostri
decreti salva furbi, del nostro truffaldino vivere alla giornata, delle nostre sceneggiate. Ma si può
sapere perché Napoli non dovrebbe retrocedere, forse perché vanta il record mondiale di scoasse
per strada?
C’é dell’altro. La Fiat che prova a uscire dalla crisi industriale dell’auto ha smesso di catalogare la
Juve come un lussuoso intrattenimento della famiglia Agnelli. Prima o poi anche Moratti si
stancherà della sua leggendaria fama di prendi uno e paga tre applicata sia agli allenatori in
soprannumero sia alle sterminate panchine di giocatori d’ogni latitudine.
Perfino il Milan dovrà dare un’occhiata ai conti, visto che nel 2003 é andato in rosso anche il
bilancio di Forza Italia, la creatura politica di Berlusconi. Il quale ha finora firmato fideiussioni
bancarie a garanzia di FI per 166 milioni abbondanti di euro, cioè ben più di 300 miliardi di vecchie
lire.
In parole povere cresce il dogma del vincere mentre cala, nonostante i diritti televisivi, il denaro che
lo alimenta. Evviva.