1990 aprile 6 Lo stop ai clandestini sul tavolo del Governo
1990 aprile 06 – Lo stop ai clandestini sul tavolo del Governo
Si può essere in disaccordo su tutto, fuorché su una constatazione: gli immigrati di colore (perché di
questi in definitiva si tratta) sono uno strumento ideale di caccia al voto del 6 maggio.
In poco più di un secolo, tra il 26 e i 30 milioni di italiani hanno cercato fortuna nel mondo, ma oggi
l’emigrazione verso l’Italia provoca reazioni opposte, solidarietà e razzismo, paura e integrazione. In
ogni caso, mai indifferenza: su questo tema si scontrano anche irrazionalità, pregiudizi, utopie, calcoli
economici e allergie sociali, dunque le semplificazioni di ogni appuntamento elettorale. Soprattutto
quando un momento di grande confusione favorisce il ricorso alle emozioni.
Sotto il vestito, nulla. Una legge approvata quasi all’unanimità dal Parlamento è stata grossolanamente
descritta da La Malfa come la causa non l’effetto della clandestinità, del disagio e del disservizio legati
all’immigrazione: chi ha dato nome a quella legge, Martelli, replica spettacolarmente proponendo
l’impiego dell’esercito per bloccare alle frontiere l’arrivo di nuovi clandestini.
A un mese dalle elezioni, si gioca pesante, colpo su colpo, non per risolvere insieme un problema
drammatico ma per strappare all’avversario un pugno di voti dati per dispetto o rancore, per sfiducia o
timore. Così, sia le (giuste) riserve di La Malfa sia le (legittime) preoccupazioni di Martelli perdono
credito presso un’opinione pubblica che fa fatica a distinguere la responsabilità di governo
dall’irresponsabilità di parte, le ragioni dalle speculazioni.
La Malfa e Martelli ora hanno fatto match pari: possono riposarsi fino al 6 maggio?
aprile 1990
Dello stop agli immigrati clandestini proposto da Martelli, anche con l’impiego dei militari, si
occuperà oggi un vertice interministeriale. La riunione non si preannuncia facile. La proposta di
Martelli, infatti, sta creando un mare di polemiche. Pagina 4