1973 giugno 27 Gianni Agnelli accusa
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1973 giugno 27 – Gianni Agnelli accusa
Tutte le feste dello scudetto sono uguali: champagne e ricordi, la
torta con i colori del Club e gli “ex” con mari di nostalgia negli
occhi. Non poteva sottrarsi alla regola nemmeno la festa della
Juve, per lo scudetto numero 15 del suo leggendario curriculum, e
l’hip hip hurrà di John Charles ha finito con il seminare un po’ di De
Amicis nelle sale del Principe del Piemonte.
Un personaggio ha però dato all’incontro la virata d’interesse
negata di solito alle celebrazioni: Gianni Agnelli. Ha parlato
soltanto lui e ha detto sulla Juve alcune cose soltanto a lui
consentite. Le ha dette nel tono giusto: non tanto sorridente da
sembrare battute, non tanto seriose da passare per pietre.
Sentito come entità più che come uomo in carne ed ossa,
l’Avvocato
senso
dell’inaccessibile, del Mito. Padrone della Fiat e della Juve,
sarebbe in realtà più facile tentare l’inventario dell’Impero-Agnelli
cominciando da ciò che a questo Impero non appartiene. Eppure, il
fascino si questo personaggio sta proprio nel sapersi porgere
senza barriere, senza tibetani isolamenti.
Agnelli ama il football e lo osserva. Ma “questo” football degli anni
’70 non deve piacergli molto visto che, tra tutti i giocatori presenti,
ha sottolineato (a parte Salvadore, il capitano) soltanto Haller e
Altafini, due assi in pieno crepuscolo ma due assi che il muro della
vergogna delle frontiere bloccate c’impedisce di sostituire. Agnelli
non l’ha detto ma pensava sicuramente a Netzer che, per 300
milioni, va al Real Madrid mentre i nostri “forse campioni” valgono
già 500 milioni a scatola chiusa.
Politica federale a parte, l’Avvocato ha posto sotto riflettore
l’ombroso
retrodatato una sua
formazione (con Haller) per la Finale di Coppacampioni a Belgrado
contro l’Ajax; ha dato la punteggiatura al “giubileo” della Nazionale.
Abituati troppo spesso a contributi amebici portati al mondo dal
calcio nostrano, l’intervento di Gianni Agnelli, sia pure pieno di
humour, serve a rammentare che anche il mondo delle pedate ha
un orizzonte d’intelligenza.
tandem Boniperti-Allodi; ha
il