1974 maggio 4 Quotidianamente

1974 maggio 4 – Quotidianamente

Quando un pilota, di auto o moto che sia, muore in pista, la gente piange, la stampa si dispera in
inchieste, gli organizzatori promettono circuiti più sicuri. Ma non appena un 13 volte campione del
mondo quale Agostini chiede di proteggere con balle di paglia le lame del guard-rail e, negandosi al
ruolo di kamikaze, rifiuta di correre, allora e soltanto allora la confraternita della lacrima mostra la
vera indole: il pubblico del Nurburgring ha “mafioso” al pilota e gli organizzatori, toccati nei marchi,
hanno cinicamente diffamato Agostini chiedendone la squalifica per sei mesi.
Tutto ciò, pianto e insulti e speculazione, è coerentemente ipocrita. Chi guarda e chi ci guadagna
rianima infatti nel motore l’arena dei gladiatori, la plaza de toros, un rombante “jeu de massacre”.
Cambia il tipo di lotta, questa volta tra macchina e uomo, ma si desidera, per inconscio vampirismo,
lo stesso fiuto di sangue: se non la morte su cui piangere, il rischio della morte da cui estrarre
emozioni.