1978 aprile 18 La provincia è una colpa
1978 aprile 18 – La provincia è una colpa
Questa è la classifica del campionato: Juve 39 punti, Torino 36, Vicenza 35, Milan
34, Inter 31. Questa è le classifica della Nazionale: Juve 11 convocati, Torino 7,
Milan 5, Inter 4, Vicenza 1. Per i quattro squadroni si riscontra una coerenza di ferro;
per il Vicenza una punitiva sottovalutazione: l’unico chiamato è Paolo Rossi, che
proprio non si poteva trascurare, un po’ per i 20 gol che lo fanno capocannoniere un
po’ perché mezzo della… Juve. Persino la Roma, ancora immischiata in qualche
problema di salvezza, conta tre convocati, in omaggio a un criterio di geopolitica
metropolitana che non conosce più la vergogna.
Nell’elenco dei 40 ci stanno tutti, quarantenni, fratturati, convalescenti, raccomandati.
Non si è trovato posto per il più interessante battitore libero d’Italia e per un “tappo”
di giocatore tatticamente e podisticamente tra i più ammirati dell’anno: Carrera e
Filippi. La provincia è una colpa e Vicenza è provincia, non meritano perciò
nemmeno la soddisfazione del listone azzurro.
Se il trascurare Gianni Rivera, miglior servitore-gol del campionato, segnala scarsa
fantasia, l’ignorare quel paio di giocatori del Vicenza è un errore tecnico prima ancora
che un’omissione. Evidentemente i punti del Vicenza in campionato sono fasulli, non
segnalano la presenza di una “squadra” e di schemi unanimemente apprezzati.
Uno storico scrisse di Bismarck che aveva fatto grande la Germania, ma piccoli i
tedeschi. Evidentemente, lo stesso destino è toccato nel football a GB Fabbri e Rossi:
d’aver fatto grande il Vicenza, ma piccolissimi i suoi giocatori.