1978 aprile 24 Soltanto Bearzot non si è accorto di questa squadra
1978 aprile 24 – Soltanto Bearzot non si è accorto di questa squadra
Anni fa lo battezzai Real Lanerossi, per dire di una squadra che onorava Vicenza e la
provincia italiana più di qualsiasi altro club. Lo stesso appellativo sta ora stretto a
questo Vicenza, che un grigio campionato porta al collo come un foulard di seta.
Ieri la Juve è uscita dal campo, il suo campo, tra i fischi, per aver vinto con avarizia.
Ieri il Vicenza è uscito dal campo, il campo di Napoli, tra gli applausi, per aver
stravinto con quel suo stile romantico, incosciente, che ama “smarcare più che
marcare” usando un’ottima espressione di Ciotti.
A due partite dalla fine, il diciottesimo scudetto della Juve non è stato ancora fatturato
per merito esclusivo del Vicenza, ora secondo, secondo in solitudione e munito di un
suggestivo appuntamento, l’ultima domenica di campionato a Torino, con la Juve!
Quattro punti in meno a 180 minuti dalla chiusura sono tanti, troppi, anche per una
squadra sprovvista di complessi d’inferiorità. Ma tale sudditanza aritmetica a questo
punto conta poco o niente, nulla potendo oramai sminuire questa piccola, simpatica
valle dell’Eden scavata a Vicenza dai 21 gol di Paolo Rossi e dagli schemi di una
squadra più ricca di talento che di apparato.
La classifica del Vicenza, ieri più che mai, è un pugno in faccia alla Nazionale degli
smemorati, di chi ha convocato soltanto Paolo Rossi tra i 40 pre-Argentina e di chi, a
forza di girare per guardare, ha finito con il non vedere anche le realtà più evidenti.
Soltanto Bearzot non si è accorto del Vicenza: Boniperti non gli deve aver detto
proprio nulla.