1978 giugno 19 30 regole per seguire i modiali di calcio

Il Gazzettino del Lunedì – 19 giugno 1978

30 regole per seguire i mondiali di calcio

Dall’inviato
Buenos Aires – I «mondiali» di calcio sono un avvenimento importante, unico. Chi li segue (da tifoso
al seguito, da inviato, da telespettatore) deve tener presente certe regole per non urtare la suscettibilità
di importanti personaggi (giocatori, dirigenti) o semplicemente per non cadere in abbagli o delusioni
mentre segue le partite da casa, in Tv. Le riassumo in trenta comandamenti, una specie di triplo
decalogo.

Promemoria per un italiano al mondiale

1. Non chiedere mai a Carraro l’entità dei premi ai giocatori: li paga senza conoscerli.
2. Non affermare mai che Carraro è molto bravo, ma non ancora quanto Franchi.
3. Non dire nemmeno scherzando che Italo Allodi è sprecato a Coverciano.
4. Non farti presentare da Farina se chiedi un favore alla Federcalcio.
5. Non chiedere a Bearzot se fa la squadra assieme a Bettega.
6. Non sostenere che Rossi è titolare per merito dei fischi del pubblico e della stampa.
7. Non domandare a Rossi che cosa pensi di un mese di ritiro.
8. Non pretendere da Antognoni di sapere se Bernardini lo avrebbe sbattuto in panchina.
9. Non rivolgerti con l’espressione «come va?» né a Graziani né a Maldera.
10. Non ricordare a nessuno (fuorché a Rossi) le opinioni di Gianni Rivera sulla nazionale.

Promemoria per il telespettatore del mondiale

1. Guarda la Germania, dimenticando che è campione del mondo.
2. Guarda il Brasile, senza ricordare Pelè.
3. Guarda l’Olanda, senza rimpiangere Cruyff.
4. Guarda l’Argentina, senza sospettare favori.
5. Guarda l’Italia, non scambiandola per la Juve.
6. Guarda la Polonia, rammentando che è tutto l’Est.
7. Guarda l’Austria, riflettendo che sono quasi dilettanti.
8. Guarda il Perù, pensando alla magia degli Incas.
9. Guarda il mondiale, come fosse l’ultimo.
10. Guarda il football, senza confonderlo con la bandiera.

Promemoria per un giornalista al mondiale

1. Scrivi soltanto i fatti.
2. L’unico fatto che conta è la verità.
3. La verità è quella che serve.
4. Ciò che serve è la nazionale.
5. La nazionale è di tutti.
6. Tutti sono Ct.
7. Il Ct vince o perde.
8. Se perde ha sempre torto.

9. Se vince ha sempre ragione.
10. La ragione con la nazionale non ragiona.