1980 maggio 4 A Bologna e Juve le accuse più gravi
1980 maggio 4 – A Bologna e Juve le accuse più gravi (box)
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È la catarsi del calcio italiano. Dopo gli ultimi deferimenti, otto squadre di serie A e B
rischiano la retrocessione mentre non si contano più i candidati alla radiazione o alla
condanna penale per truffa. Il vetriolo delle scommesse è destinato a sfregiare
orrendamente il volto dei campionati.
Ci fosse un minimo di pudore, a questo punto dovremmo rinunciare agli Europei di
giugno e pregare la Germania di organizzarli per nostro conto. Non tanto per il
depauperamento sofferto dalla nazionale di Bearzot, già privata di Rossi e Giordano,
quanto per la irrespirabile atmosfera che circonderà la manifestazione: alla vigilia
della quale saranno rese note le sentenze della giustizia sportiva, mentre due giorni
dopo l’inaugurazione avrà inizio il processo in tribunale.
Il calo delle giocate al Totocalcio, la delusione di milioni di spettatori, le paurose
incertezze della Federcalcio, la patetica rinuncia di Franchi, l’assoluta precarietà delle
classifiche e la paralisi del mercato, tutto alimenta una sceneggiatura da caduta degli
dei all’interno dello sport più popolare, dove persino tre presidenti di serie A rischiano
la squalifica a vita.
Le ripercussioni sono immediate e amare. Nonostante lo scudetto, domenica scorsa
era stato Fraizzoli a confessare intenzioni d’abbandono. Ieri è intervenuto Teofilo
Sanson a far precipitare un sentimento di diffusa stanchezza verso uno sport
gravemente intaccato nelle immagini e, non bastasse, frequentassimo oggi da
pescatori di frodo, il cui unico interesse non sta nel separare il loglio dal grano buono
ma nell’alimentare lo sbando.
È questo più che mai il momento delle persone perbene e dell’equità. Soltanto se
mollano anche queste e se si perderà la testa, il calcio andrà al proprio funerale, mesto
quanto le esequie dei suicidi.