1981 Luglio 15 Sogno di un Ct a mezz’estate
1981 Luglio, 15 – SOGNO DI UN CT A MEZZ’ESTATE
A fine Luglio prenderà qualche giorno di vacanza ad Auronzo, come sempre. In questi giorni, a
Milano, Enzo Bearzot si sta dedicando al trasloco. Ha cambiato casa e, nella nuova, non dispone
ancora di telefono. Trovarlo crea qualche problema che ho superato grazie al “ponte” fattomi da
Diego Meroi, via Cividale.
Al Ct chiedo dell’Udinese e le cose che mi confida hanno significato. Sa che il nostro giornale, ancora
un mese fa, ha attribuito a Lamberto Mazza, neo presidente manager delle ex romantiche “zebrette”,
un progetto che riguardava proprio lui, Bearzot, naturalmente un’assunzione per l’avvenire.
– Che effetto ti ha fatto sentirne parlare?
“I friulani – mi risponde Bearzot da Milano- prima o poi ritornano sempre a casa…”,
– nella recente conferenza stampa tenuta a Udine Mazza ha definito la nostra notizia una “illusione”,
peraltro subito aggiungendo: “Non si sa mai, il pallone è rotondo”. Se, dopo il Mondiale ’82, per una
ragione o per l’altra la Nazionale non facessero più per te, come valuteresti una proposta
dell’Udinese, magari con contratto pluriennale?
“Quando ho avuto proposte da altre società, non ho mai parlato con nessuno, non cerco pubblicità. Mi
è anzi dispiaciuto che qualche giornale, riprendendo la tua notizia, l’abbia messa già come se l’idea
fosse venuta da me. Io Mazza non ho il piacere di conoscerlo, ho visto la sua faccia per la prima volta
qualche giorno fa sulla “Gazzetta”. Io non mi muovo mai alle spalle di nessuno, tanto meno della
Nazionale”.
– Lo capisco, ma non hai risposto alla mia domanda sul dopo Mondiale 1982. Presentando la sua
gestione, Lamberto Mazza ha fra l’altro auspicato un calcio “pulito” da opporre al calcio
“inquinato”…
“Questo è molto importante! Una frase così, in bocca ad un nuovo presidente, l’ho sentita molto di
rado e mi fa davvero piacere, in tutti i sensi”.
– Che vuoi dire?
“Che quando un dirigente parla così, prima o dopo è interessante sentirlo, conoscerlo. Sono queste le
cose da prendere in considerazione, che allietano uno come me”.
– Insomma, la cosa è molto curiosa e in fondo divertente: Mazza ha sicuramente pensato a te: tu non
lo conosci; sia l’avvenire dell’Udinese che della Nazionale sono tutti da scoprire; tuttavia c’è un
linguaggio di base che vi collega, oltre al tuo luogo di nascita. In ogni caso, non è un problema di
oggi. Oggi l’Udinese cammina sulle sue cose sicure, Dal Cin Ferrari, i primi acquisti. Tu conosci
molto bene Muraro: come lo valuti?
“Molto bene, in contropiede ci sa fare egreggiamente. E’ anche un ragazzo perbene, semplice,
cordiale”.
– Non ti pare che abbia poca intimità con il pallone?
“Forse a livello assoluto hai ragione ma non è male. Qualche difficoltà a giocare la palla puà essere di
origine nervosa. Se sei teso dentro, anche il piede rispnde meno. Proprio a Udine Muraro potrebbe
trovare più calma, più tranquillità, quello che gli serve per ragionare di più”.
– Udinese a parte, che problemi hai oggi come Ct?
“I gol, chi fa i gol. Sono preoccupato perchè in Italia facciamo troppa fatica a metter dentro un gol”.
-Ti riferisci a qualcuno o a qualcosa in particolare=
“No, è una situazione. Anche a Udine ricordi?, dovevamo seppellirli di gol i tedeschi in proporzione
al gioco organizzato. Invece diventa tutto uno sforzo immane”.
– Ti manca da tempo Paolo Rossi anche se, a dire il vero, sei stato molto abile nel recuperare un tipo
di qualche spigolo quale Graziani.
“ A certi livelli i riflessi di un giocatore sull’altro sono delicati, come gli equilibri all’interno di una
squadra. Io tengo molto a questi”.
– Tra una squalifica e l’altra, Rossi potrà rigiocare ad aprile-maggio del prossimo anno. Ma gli esami
medici effettuati dalla Juve rivelano un atleta perfetto, che fra venti giorni riprenderà gli allenamenti
come tutti gli altri bianconeri, a pieno ritmo. Per te non dovrebbe essere un problema inserirlo tra i
ventidue azzurri del Mondiale spagnolo.
“Un posto tra i ventidue si può sempre trovare, ma non è questo il problema di Rossi, e nemmeno
quello fisico. Lui avrebbe bisogno di qualche mese in più per decentrare il dopo-scandalo. Se
sbaglierà qualche partita con la Juve, dovrà sopportare qualche sofferenza. Magari qualcuno gli
griderà dietro i nomi di Cruciani e Trinca… I veri problemi del suo ritorno possono essere di questo
tipo ed era giusto che sul piano emotivo potesse arrivare al Mondiale più preparato”.
– L’estate di Enzo Bearzot, Ct della Nazionale, è un sogno di gol. Ne sogna tanti di granito;quando si
sveglia ne conta pochi e di argilla.
Giorgio Lago