1983 ottobre 26 Verona choc in casa: 2-2 e un espulso
1983 ottobre 26 – Verona choc in casa: 2-2 e un espulso
Con gli austriaci giocano due jugoslavi e ungherese, un vero e proprio concentrato del calcio
danubiano ma del bel Danubio blu qui si vede poco o nulla. La tecnica e la geometria sono
sovrastate da un gioco battente. Il marchio dell’ovest: Sturm, attacco ciclone, Sturm und Drang,
l’impeto e assalto dei romantici tedeschi calato dentro la squadra di football di Graz.
In tanto vigore, la cornice è spettacolosa: uno stadio pieno tirato a lucido, con la gente che accende
la partita con migliaia di lumini, gli stessi delle fascinosi notti all’Arena.
Il Graz marca stretto, batte via il gioco senza tanto badare al sottile, viaggiando in contropiede con
gente tutta d’un pezzo. Se li dimentichi un attimo sono dolori.
Raramente mi è capitato in vita mia di assistere ad un primo tempo tanto denso di cose. A parte i
quattro gol, l’espulsione di Marangon e un continuo catapultarsi di gioco offensivo, più massiccio
quello del Verona, più scarno ma non meno efficace quello del Graz. Se una colpa si può fare al
Verona è di aver ragionato poco lasciandosi coinvolgere in una frenesia persino innaturale, giusto
quanto andavano cercando gli austriaci, tra l’altro senza tante remore al momento di entrare in
tackle. Questi biondi bassotti e muscolosi li vedevo esplodere sugli stinchi del Verona come dei
petardi anti-uomo.
Il Verona è partito molto bene dalla parte di Jordan, capace di incursioni mancine assai efficaci, che
portavano all’1-0 di Fanna toccato dentro mollemente, da pochi metri, dopo che il cross di Jordan
era stato lavorato da Sacchetti. Non era passato nemmeno un quarto d’ora e qui pareva tutto molto
agevole.
Macché! Prima con una triangolazione da fermo (partita da un calcio di punizione) poi in
contropiede, lo Sturm metteva due volte sotto il Verona. Aveva detto Bagnoli: decideranno i duelli
individuali. Loro giocano il football di dieci anni fa in Italia. È così, un gioco garibaldino, che
ignora ricami e finezze, ma tragico per chi non ha capito e si aspetta cadenze più pacate.
A restarne vittima sono prima Fontolan-Tricella (1-1) poi il portiere Garella (1-2). I due difensori
centrali si fanno aggirare con sconcertante facilità dal centravanti ungherese Qussato ri-Szokolai,
che scaraventa un gran destro. Quindi Garella viene colto in un momento di umano stupore
dall’improvviso sinistro scagliato da 25 metri, di controbalzo, dal lunghissimo e biondo Jurtin.
La situazione del Verona si è nuovamente aggravata quando Marangon è stato espulso per una
banalissima somma di due banalissime ammonizioni. Un arbitro molto giovane lo aveva risparmiato
non inquadrando a dovere un tackle, ed è stato il guardalinee a indicargli l’omissione. In tribuna
c’era Gigi Angolin e presumo che, con uno come lui a dirigere il match, questa espulsione non
sarebbe mai arrivata, per solo beneficio di esperienza.
In dieci uomini, a un paio di minuti dall’intervallo, il Verona è stato capace di una reazione
entusiasmante: servito in cross da Fanna, Galderini ha girato da una decina di metri in rete con una
torsione di destro da manuale, armoniosa, precisa e dosata. Il 2-2 riassestava una partita carica di
tensione. Qui Bagnoli, al via del secondo tempo, faceva una scelta tattica che, al contrario di altri ho
trovato assolutamente legittima. Ha tolto Galderisi e sbattuto dentro il gigantesco difensore di casa-
Juve Storgato. Data l’inferiorità numerica, il tecnico ha cioè preferito cautelarsi dietro e avanzare
Fanna. Senza uno Storgato in più, forse il Verona avrebbe preso anche il terzo gol in contropiede.
Piuttosto, personalmente avrei rinunciato a Jordan non a Galderisi.
Più razionale, anche se menomato, e meno nervoso, il Verona ha letteralmente schiacciato lo Sturm
consentendogli di nell’intera ripresa solo innocui contropiede. Contro Austriaci sempre più
asserragliati e ringhiosi, il Verona riusciva a esprimere un prolungato forcing e almeno tre palle-gol.
La più netta delle quali vedeva lo stopper Breber strappare dalla linea di porta un gol già fatto di
Volpati (al 64’).
Il 2-2 non si è più sbloccato ed è molto utile agli austriaci. Fra due settimane a Graz, il Verona non
potrà che vincere per restare in Coppa Uefa. Impresa tutt’altro che facile ma, dopo lo spettacolo di
Belgrado, io dico che è ancora possibile, amche se lo Sturm non ha nulla delle lentezze della Stella
Rossa.
In Austria, il Verona dovrà davvero superarsi.