1985 Giugno 15 Un viaggio dentro la società
1985 Giugno 15 – Un viaggio dentro la società
“Non si applaude il servo nella casa del padrone”, era stata l’ammonizione di Pio X alla folla che lo
acclamava in Vaticano. Del Vaticano, Giovanni Paolo II è oggi ambasciatore di fede, il missionario.
“Nella casa del padrone” ci sta lo stretto indispensabile; più che attenderlo, il Papa va a cercare l’uomo
nel mondo.
Il Papa che viaggia è polacco, di una terra che segna la lacerazione della guerra e dell’ideologia.
Quando divenne Papa un giornale lituano scrisse su commessa del Partito: “L’elezione del Cardinale
di Cracovia è un primo segnale della controrivoluzione”.
Giovanni Paolo II non usa la mula bianca di Pio X in visita sul monte Grappa. Da un jet a un elicottero,
a una jeep, ha l’aria del manager di Dio pronto a tutte le rotte, anche le più scomode e inquiete,
sapendo che la sfida dell’unità all’indifferenza non si misura con il metro mondano del successo ma
con biblica attesa. Non credendo alla morte, la Chiesa crede nel tempo, nella parabola del seminatore
i cui raccolti non hanno pesi e misure.
Il 24 novembre 1863 don Giuseppe Sarto, ancora cappellano a Tombolo, chiamò “ricchezza” la
“povertà” apostrofando lo spreco dei ricchi. Qualche anno dopo, a Venezia, lo chiamarono “il
patriarca dei poveri”. Se Karol Wojtyla arriva oggi nel Veneto in ricordo di quel Papa veneto non
poteva che cercare l’incontro con i carcerati, con gli ammalati, con gli anziani. La scelta degli itinerari
e degli incontri ribadisce un antico segno, il graffio della Chiesa d’oggi sui problemi di una società
tanto piena di cose da avvertire il disagio di un inesprimibile senso di vuoto.
Il Papa che lascia così spesso il Vaticano è la Chiesa che ha scelto di portare fisicamente la parola ad
ogni angolo della società segmentata. Sarà anche a Marghera Giovanni Paolo II in una delle cattedrali
dell’industrializzazione alle prese con la vertigine tecnologica e produttiva che muta tanto gli uomini
quanto le macchine. Marghera è un simbolo, il lavoro che si trasforma e che, nel tramonto
dell’identificazione in classi, cerca valori al cuore della fabbrica.
Durante i tre giorni nel Veneto, il Papa si inginocchia davanti a un Santo della Chiesa: è il sentiero
che lega due secoli di storia, ma il viaggio di Giovanni Paolo II si muove tutto dentro all’attualità
com’è nello stile del suo papato. Se Pio X rifiutò di benedire lo scoppio della prima guerra mondiale,
questo Papa aspira a rendere la Chiesa imbarazzante.
Una Chiesa che non teme la sera e che – andando nella vita della gente – non si astiene mai.