1987 aprile 16 Chissà se lo sanno
1987 aprile 16 – Chissà se lo sanno
Sta succedendo di tutto, e non è probabilmente finita nel gioco al massacro che fa scempio della
credibilità pubblica. Fanfani usa l’aggettivo «pericoloso», Spadolini parla di «macerie». Se si volevano
riformare le istituzioni e i meccanismi della politica, almeno un risultato è stato raggiunto: si ripartirà in
pratica da zero, con la chiarezza del momento della verità. Fanfani ha ricevuto l’incarico per la carica
che ricopre, in quanto Presidente del Senato: il suo sarà il primo governo istituzionale della storia della
Repubblica e coincide con il degrado delle istituzioni, mai come oggi piegate dai partiti al puro
esercizio del potere e alla ricerca spregiudicata del consenso. La gente è confusa, ma ha capito con
estrema precisione che nemmeno il voto potrà esorcizzare la crisi: un due per cento in più o in meno
non risolve; è il metodo che va riformato, un costume. Nel frattempo, i veri problemi degli italiani
possono aspettare. Nel 1986 la disoccupazione è aumentata di 344 mila unità. Goria denuncia il
malgoverno della sanità; la giustizia rimane così come sta in preda a inquietanti fratture interne; sul
nucleare non passano né i referendum né un piano energetico. Alla paralisi sfugge soltanto l’assalto alla
diligenza del bilancio, con pioggia elettorale di miliardi anche a costo di non badare alla copertura delle
spese e di sfidare il Capo dello Stato. È accaduto l’altro ieri con il decreto legge da 2900 miliardi sugli
oneri sociali, definitivamente approvato dal Senato nonostante il rinvio deciso due mesi fa da Cossiga
per mancanza dei relativi fondi. Il pedaggio della crisi è pesantissimo, da qualunque parte la si
consideri, a cominciare dallo scenario politico del «dopodomani», per usare il termine di Spadolini. I
dati stanno in questi termini: a. La Dc non si è mai trovata così sola, smentendo la vecchia tradizione
degasperiana del «mai da soli»; b. Il Pci non ha mai ottenuto tanta legittimazione anche formale dopo
l’esplorazione affidata alla Jotti e dopo la visita di Natta al Quirinale al termine delle consultazioni
private del leader comunista con i partiti referendari; c. La collaborazione tra democristiani e socialisti
non ha mai toccato in vent’anni un punto così basso; d. I partiti laici pagano un ruolo di estrema
marginalità quando si era addirittura vagheggiato un grande «polo laico». La crisi ha spaccato tutto:
chissà se lo volevano e se lo sanno.
16 aprile 1987