1987 novembre 20 Tradito l’onore
1987 novembre 20 – Tradito l’onore
Il crimine organizzato mette a dura prova una grande tradizione
Pensi al carabiniere e non pensi più alle barzellette, né a «Pane amore e fantasia» con Vittorio De Sica
maresciallo di paese in un’Italia contadina dove l’ingenuità era virtù. Pensi al carabiniere e ricordi il
ventenne vice brigadiere che in quell’odioso settembre del 1943 si fece ammazzare dai nazisti salvando
22 persone dalla rappresaglia.
Pensi al carabiniere, e ti fidi. Sai che è più efficiente, più tecnologico, che ha lasciato la bicicletta sul
ciglio dello sviluppo, che non ha più a che fare con ladro di galline e con stragi d’onore e d’amore, che
se la deve vedere con l’organizzazione del delitto, con la banca del crimine. Non è più quel carabiniere,
ma ti fidi di lui come allora, la gente sente che se si chiama Benemerita ci sarà pure una ragione.
Pensi al carabiniere, alle «forze dell’ordine», e ti senti rapinato di qualcosa di civilmente inesprimibile
quando la cronaca nera diventa anche la loro cronaca. Forse perché siamo troppo abituati a sentirli nei
secoli fedeli, non siamo mai preparati a scoprirli uguali agli altri, omogeneizzati dal denaro, tentati
dall’avventura della doppiezza. Bari, non più vittime.
Pensi ai poliziotti ausiliari e ai carabinieri di leva, a quelli che non c’entrano con il «corpo» perché lo
usano soltanto come servizio militare. Cerchi di dare almeno una risposta che altrove non trovi, di
capire che lì selezione vera non c’è. Ma quando li trovi dall’altra parte della Legge è sempre come se ti
rubassero il pronto soccorso, un brandello di bandiera, uno scampolo della migliore Italia.
Pensi al carabiniere, e ti fidi ancora. La cronaca non può essere tutto.
novembre 1987