1988 marzo 4 Fenici a Venezia

1988 marzo 04 – Fenici a Venezia

I Fenici sbarcano a Venezia, e vi dimoreranno otto mesi in Palazzo Grassi. Per convenzione la
chiamiamo mostra ma tale non è: si tratta piuttosto di una scoperta.
Come osserva Sabatino Moscati, il tempo ruba ai popoli vinti anche i segni, oscura anche la loro
eternità. È stata un’impresa rimettere insieme una Civiltà sconfitta e portarla qui orma su orma, convinti
che la più affascinante avventura dell’uomo computer si realizza nel remoto della sua sapienza. Perciò
non è azzardato affermare che i Fenici nascono oggi, arca perduta che lo studio riporta al sicuro, in
porto.
Che avvenga a Venezia, dimostra quanto razionale sia il fato. Perché i Fenici furono magistrali
ingegneri civili, carpentieri, maestri nell’arte di fabbricare navi, costruttori di dighe, porti artificiali,
bacini di carenaggio e cinte a difesa, urbanisti, inventori, padroni della tecnica. Un popolo che ha
sempre fatto i conti con il mare, come Venezia.
Questa sarà dunque una mostra da pensare, oltre che da vedere. Perché esattamente a quelle antiche
virtù fenici si vede senza scampo chiamata Venezia, il cui progetto – da qui fino a mezzo degli anni
Novanta – dovrà reinventare il suo ambiente e la sua sicurezza. Attraverso il riequilibrio della laguna, il
restauro di velme e barene, la riarginatura dei canali, il disinquinamento, le fognature, i dragaggi;
attraverso la difesa dei centri abitati, le difese a mare, le insulae, le bocche di porto.
Un’opera di cultura e tecnologia, di efficienza e coraggio, che non ha eguali al mondo e che non dovrà
provocare danni a un ecosistema già violentato dall’illusione di ritenere Venezia una città come tutte le
altre. Si combatterà qui la nostra quarta guerra punica, anche se non avremo più per avversari i Fenici,
ma soltanto noi stessi.
La nobile Civiltà che si svela ora a Palazzo Grassi, può semmai insegnarci che nessuno riesce a
sfuggire alle avventure stabilite dal destino.

marzo 1988