1989 gennaio 20 Da Rambo a colomba
1989 gennaio 20 – Da Rambo a colomba
I marines gli hanno suonato il Valzer delle candele e lui ha lasciato la Casa Bianca con l’ultima frase
celebre: «Abbiamo compiuto una rivoluzione, che si è risolta in successo».
Nemmeno per un minuto degli otto anni di presidenza, Ronald Reagan ha mai trascurato una delle
regole di comportamento sulle quali gli esperti californiani fondano il perfetto management:
«Osservare i progressi fatti – è la loro raccomandazione – ti manterrà sulla strada del successo». Reagan
è stato un formidabile osservatore di se stesso; oltre che comunicare agli altri, ha coltivato con la
disinvoltura del cow boy l’arte di non dubitare. Nonostante 54 film, nessuna parte gli è riuscita meglio
di quella di presidente.
E l’ex Rambo si congeda ora come una colomba; il presidente dell’«America forte» ha puntato alla fine
tutto sulla pace, dopo aver convinto tutti che gli squilibri (di potenza) favoriscono le tentazioni (di
guerra). Dell’Urss Reagan non si fida, di Gorbaciov sì: può essere letto così il lungo cammino di una
leadership che dall’avversione ha visto nascere il seme della cooperazione.
Gorbaciov ha dato in poco tempo una spallata al mondo degli incubi contrapposti; Reagan ha avuto lo
storico merito di non restare prigioniero del passato. A volte è sembrato come spiazzato, ma ha sempre
ripreso l’iniziativa incalzando a sua volta il più originale comunista mai visto al Cremlino. Senza quel
dinamismo a due, ci sarebbero stati meno accordi, meno sorrisi, meno speranze.
Abbiamo assistito a progressi qualche anno fa nemmeno ipotizzabili. Anche il dialogo con Arafat lo è,
dato che la storia quasi mai consente di scegliersi gli avversari. E nessuno poteva più fingere, nemmeno
in nome dell’amicizia con Israele, che i palestinesi fossero privi di un leader: Reagan ha sempre parlato
di «ideali» ma il più consolidato della filosofia americana è il pragmatismo.
Usa, si cambia. Se ne va Reagan, forse non il reaganismo, che è anche un modo di sentirsi americani
oltre che di fare politica. Come accadde per Kennedy, una presidenza ha segnato un costume, uno stile
di vita.
Con il Valzer delle candele Ronald Reagan non lascia a Bush e al mondo un’eredità romantica, ma la
sensazione che questi ultimissimi anni abbiano reso più umana la portata dei problemi. Forse nemmeno
Ronald Reagan sperava tanto.
gennaio 1989