1992 dicembre 15 Altro che riflusso
1992 dicembre 15 – Altro che riflusso
Altro che riflusso, la Lega continua imperterrita con punte che al Nord sfiorano il 40%. Anti-Dc per
eccellenza, la rete di Orlando ha fatto un notevole balzo in avanti.
Lo stucchevole ricorso all’unità partitica dei cattolici, da parte delle curie cardinalizie e di un po’ di
canoniche, non convince più nessuno, anzi. La Dc raggiunge ovunque, da Reggio Calabria al
Lombardo-Veneto i minimi storici. Lo stesso Msi è in crescita.
Un milione di elettori è un campione molto significativo; politico a pieno titolo nonostante
l’occasione amministrativa. Comunque lo si analizzi, premia con Bossi, Orlando, Fini, le più radicali
contestazioni al sistema fondato sulla Dc e sul Psi, un’altra conferma della bontà dell’analisi di fondo
di Segni.
Non per nulla regge abbastanza bene il Pds, dopo che Occhetto ha scelto il federalismo, l’uninominale
e l’alternativa secca alla Dc. Con Rifondazione comunista pronta a rappresentare le punte più acute
del malessere operaio, il Pds difende l’ultima spiaggia di una sinistra di governo dopo il suicidio del
Psi.
I sinceri socialisti dovrebbero costituirsi parte civile e chiedere i danni a Bettino Craxi. Raramente in
una democrazia europea si è assistito a un esempio di tanta protervia politica, spinta fino
all’autolesionismo.
Amato si ritrova Presidente del Consiglio nel nome di un partito ai limiti dell’estinzione! Craxi gli ha
promesso la successione alla segreteria, illudendosi per l’ennesima volta di poter fare da grande
timoniere dell’autoriforma e dell’automoralizzazione. E i suoi elettori continuano a dirgli invece che
deve mollare. Che cosa aspettano Craxi e De Michelis a lasciare il loro Titanic?
Una cosa è arcisicura: finchè il blocco di potere e informativo Dc-Psi si limiterà a ghetizzare o
diffamare leghisti, referendari e oppositori di regime, la protesta non si fermerà. Ma, forse, la protesta
si avvia già a diventare governo. Se la sono voluta, ben gli sta.