1992 dicembre 19 Ha dato gioia alla scrittura
1992 dicembre 19 – Ha dato gioia alla scrittura
E’ morto Brera poeta degli stadi
Schianto fatale in auto con due amici
Ha dato gioia alla scrittura.
Nessuno quanto Gianni Brera ha mai regalato altrettanta aristocrazia al sudore dello sport. Un lessico
intriso di cultura per raccontare l’épos di un colpo sul pedale o sul cuoio del pallone.
La frase come l’arnese di un fabbro, per piegare gli uomini e i gesti. Il cervello dello snob con la
passione dell’artigiano, alla strenua ricerca della parola che crepita come castagne al fuoco.
Il mondo l’ha girato tutto, senza essersi mai liberato della Padania. La portava dentro; un luogo del
pensiero affollato di antenati e di umori, di vigne e di segni, di terra e di nebbia.
Uno dei suoi pseudonimi era Gian del Po. Si firmava anche Gioannbrerafucarlo, per dire che il grande
fiume gli scorreva in vena e che le generazioni, padri e figli, cercano tutte lo stesso mare. Come il
tempo.
Chi ha avuto la fortuna di viaggiare, lavorare, passeggiare, mangiare, bere con Gianni Brera, sa che la
malinconia resiste anche all’urlo degli stadi. Ed ha capito che il nostro primo motore può essere lo
struggimento del vivere.
Brera è Brera, non lascia eredi. Era un pezzo unico, che si fa beffe le imitazioni.
Lascia eredità, tanta. L’orgoglio dell’opinione sostenuto dalla precisione del cronista. Il contrario della
spazzatura. Il giornalismo della qualità e dell’anticonformismo. Un alfabeto per le emozioni.
In una lettera ci scrisse: «Ahimè, gli anni passano, i miei polpastrelli si sono induriti ». Quel suo
ticchettio, accompagnati da sigari e pipe, sopravviverà anche alla lunga invincibile notte del verso di
Turoldo.
Gianni Brera è già una nostalgia.
dicembre 1992