1992 dicembre 2 Bisogna chiarire più che scappare
1992 dicembre 2 – Bisogna chiarire più che scappare
Il caso-Gottardo aveva già spinto Giarretta sull’orlo delle dimissioni. Il sindaco si è sempre dichiarato
al 100% estraneo a tangenti, finanziamenti occulti e di fondi inconfessabili, precisando anche che le
sue spese elettorali erano modeste (25 milioni) oltre che verificabili alla luce del sole (cioè delle
fatture). Ma resisteva pur sempre il problema della contiguità con Gottardo: vale a dire la colpa di
non essersi mai posto domande sulle spese del leader della sua stessa corrente dc.
Se allora non si dimise è perché prevalse in Giarretta la sottolineatura della personale estraneità ai
reati contestati a Gottardo. Non scattò in lui la responsabilità oggettiva, il farsi carico a scatola chiusa
di colpe altrui. A costo di passare per trasformista, Giarretta impedì che il processo penale a Gottardo
liquidasse anche il tentativo politico di una sterzata in Comune proprio nel segno della questione
morale.
La nuova inchiesta investe ora anche il secondo livello di “Nuovo Progetto”. Oltre al leader Gottardo,
uomini e campagne elettorali per la Regione e il Comune, dunque l’intera corrente.
E’ questo livello che esaspera il disagio ambientale di Giarretta. Il quale sente su di sé un sospetto
oggi moltiplicato: o eri connivente o anche stavolta no ti sei accorto di nulla; in entrambi i casi non
puoi più fare il sindaco.
L’alternativa per Giarretta non sarebbe esaltante: o sepolcro imbiancato o tonto! Posizione che espone
Padova a un supplemento di disaffezione civile proprio nel momento in cui l’alta marea degli scandali
sembrava almeno smorzata.
Noi restiamo sempre di un’opinione: i ladri vanno cacciati senza batter ciglio, ma chi non ha scheletri
o scheletrini nell’armadio dispone di un’occasione più unica che rara per far politica e riformismo.
Forse, Giarretta si trova in una terza situazione, la più scomoda: aver visto sfilare qualche scheletro
accanto, con la sola precauzione che non avesse la sua stessa taglia.
Dimettendosi, pur senza contestazioni giudiziarie, Giarretta agisce in via preventiva o cautelare.
Strano ma vero, le dimissioni possono anche rappresentare la sola risposta forte, all’altezza del ruolo.
E tuttavia non risolvono il caso- Giarretta: lui per primo lo deve sapere.
Ci si dimette per chiarire fino in fondo, non per scappare. Queste sono le regole nuove.