1992 febbraio 8 Oggi a Milano i funerali di Padre David M. Turoldo

1992 febbraio 8 – Oggi a Milano i funerali di Padre David M. Turoldo

Si svolgeranno questa mattina a Milano i funerali di padre David Maria Turoldo. La messa
sarà celebrata dal cardinal Martini nella Chiesa di san carlo al Corso dove il padre servita di
Coderno esercitò il suo ministero pastorale.

In fondo, è morto un poeta, e si sa quanto il tempo in cui viviamo emargini la poesia. In fondo, è
morto un prete tenuto dalla gerarchia sempre a debita distanza. Allora, perché tanto rimpianto attorno
a David Maria Turoldo?
Ma perché alla lunga ha vinto proprio il suo scandalo. Lo scandalo della speranza. Un sacco di gente,
che magari non ha letto della Bibbia nemmeno una riga o che considera Dio soltanto un sostantivo
maschile, ha fame di voci.
Non importa come ispirate, ma voci sincere, che non inseguono il consenso e l’audience. Non è vero
che il rimescolamento dei valori e dei significati ha spazzato via anche il conformismo. La profezia
di un Turoldo consisteva esattamente in questo; reagire al sonnambulismo di massa; rifiutare lo
stordimento degli oggetti.
Siamo immersi fino al collo nella comunicazione; anzi, il mondo contemporaneo è la comunicazione.
E tuttavia sembra vivere dentro un unico spot. Perciò la scomodità di Turoldo suscita oggi tanta
meditazione.
Laici o cristiani, non fa differenza. Tutti hanno nuove domande da porsi, e nessuno può sapere se il
panico dell’uomo sia oggi più esistenziale o più religioso.
E poi, nel verso, nell’invettiva, nell’omelia di Turoldo si capta al volo, ora molto di più che nel
passato, una carica esplosiva di onestà. Non è dunque arbitrario pensare che il prete-poeta lasci in
eredità anche una lezione politica.
Quando per politica s’intende almeno un’oncia di dedizione; il saper ascoltare la società senza il filtro,
troppo spesso opaco, del potere e del vantaggio. Non per nulla, dal suo pulpito di credente, Turoldo
non perdeva occasione di evocare l’abisso tra Cristo e cristianesimo.
Anche i ritardatari hanno capito che senza voci spietate rischiamo l’indifferenza.