1993 giugno 8 Quei ceti emergenti al governo
1993 giugno 8 – Quei ceti emergenti al governo
Ma ci rendiamo davvero conto della trasformazione in atto? Prendiamo Milano, citta leader europea,
laboratorio della seconda Repubblica.
E’storia dell’altro ieri. La Milano Craxista, yuppista, dell’onda lunga, con quel garofano a una spanna
dal 20 per cento. Nella metropoli dell’efficienza, del mercato della finanza, della piccola e media
impresa, dei ceti professionali più cosmopoliti ma anche delle avanguardie operaie, sembrava che gli
anni ottanta avessero per sempre imposto la legge dell’affare.
I risultati definitivi del 6 giugno attribuiscono ai socialisti l’1,62 per cento. Sparisce un clan più che
un partito; se ne va un pezzo di società parassitaria. Il solo complotto contro il Psi è stato il complotto
di Craxi.
Non è più, e mai più sarà, la stessa Milano. Con la Dc sotto il 10 per cento e i comunisti che sono
ritornati con i comunisti: noi leggiamo così l’11,36 per cento a Rifondazione e la contrazione del Pds
al 8,82.
Quando cambia Milano, cambia il Nord. Cambia l’Italia. Un po’ come a Nordest.
Sembra passata un’era geologica. Quasi a metà degli anni ottanta, il Veneto era Antonio Bisaglia, i
suoi dorotei, i suoi giornali, le sue banche, i suoi apparati, il suo potere diffuso. Era anche il Veneto
delle maggioranze assolute bianche, che a Vicenza toccava record bulgari. E fu subito il Veneto dei
Bernini e De Michelis; di una pletora di senatori e onorevoli che sublimarono il policentrismo della
regione; tanti campanili, tanti appalti.
Noi, molto ingenuamente, parlavamo di Nordest pensando a un’area di stampo europeo, ricchissima
di particolarismi ma capace al momento giusto di sintetizzarli. Credendosi eterno pur non avendo
futuro, quel ceto politico aveva ben altro per la testa: guardava al Nordest come a una rendita.
Controllate i risultati del Friuli Venezia Giulia espressi con il vecchio sistema proporzionale. Misurate
quelli per l’elezione diretta, del tutto innovativa, del sindaco. La bussola indica la stessa rotta: ceti
emergenti per governare. Il resto è museo.