1993 maggio 12 – Opposizione mediata e consociata

Per il Pds ci sono tangenti e tangenti. Quelle di regime, sempre comprovate; quelle rosse, sempre da
provare.
Grosso modo, Botteghe oscure usa a seconda dei casi tre tipi di diniego. Il primo: tra Pci e Pds è come
se non esistesse alcuna parentela, anche se il gruppo dirigente è suppergiù lo stesso. Il secondo: quelle
rosse sarebbero tangenti del tutto occasionali. Il terzo: per la segreteria si tratterebbe di una
“campagna di stampa denigratoria”.
Al confronto, Ponzio Pilato era un dilettante nel lavarsi le mani. A turno tutti chiedono a gran voce
che il sistema si confessi, prontissimi poi a tuffarsi in un torrente di smentite quando i magistrati –
inchiesta dopo inchiesta –svelano l’illegalità anche più risposta o più occultata dagli apparati, o più
dissimulata nei meccanismi. La logica del complotto non l’ha inventata soltanto Craxi.
E’vero. I comunisti come i post-comunisti rappresentano l’opposizione storica, ma senza essere mai
stati esclusi da mille rivoli di potere. Nella democrazia all’italiana, da 40 anni bloccata, nulla risulta
limpido a cominciare dai rapporti di forza tra maggioranza e sinistra. Spesso mediati, compromessi,
sottobanco, consociativi appunto.
Partiti e grandi gruppi economici hanno fatto lo stesso errore: tentare di negare l’evidenza, salvando
il proprio salvabile. Come se un ceto dirigente potesse chiamarsi fuori dal sistema inventato proprio
per garantirgli i vantaggi della spartizione.
Utilizzare Mani Pulite per interessi di partito è un boomerang, destinato a ritornare inesorabilmente
al mittente. Anche perché i magistrati non si fermano, non si debbono fermare, e non si fermeranno
chissà per quanto tempo.
In un sistema come questo, ci sono politici e uomini onesti, non partiti “diversi”. La macchina della
partitocrazia ha stritolato e differenze, anche ideologiche, anche di potere.
Così non fosse, perché mai gli italiani reclamerebbero il cambiamento radicale da destra a sinistra?
Si crede nuovo, ma è vecchissimo anche il Pds.