1995 febbraio 11 Il tramonto delle doppie anime
1995 febbraio 11- Il tramonto delle doppie anime
Il leghismo è nato nel Veneto. Non voleva abbattere nulla, ponendosi obiettivi molto più circoscritti:
l’autonomia da “Roma ladrona”, il no al soggiorno dei mafiosi, la riscoperta delle tradizioni popolari
a cominciare dal dialetto innalzato al rango di “lingua”. Un leghismo alla veneta, essenzialmente
moderato, di disturbo, non di lotta.
Con la Lega Nord, il Sistema in quanto tale diventò bersaglio. Sull’ìnnesto moderato, il leghismo
diede una sterzata radicale, dura, alternativa. E fu subito Bossi, un linguaggio prima che un
capopopolo.
Campione della proposta e nano nella proposta, Bossi riuscì l’anno scorso nel miracolo di andare al
governo. Fini usciva dal ghetto, Berlusconi dal nulla, Bossi dalla solitudine: era stato il solo a voler
rivoluzionare la forma dello Stato; si ritrovava a governare nel nome della stabilità. Era entrato di
colpo nell’organico del Palazzo senza aver cambiato un bel nulla, nemmeno i soprammobili.
La Lega Nord, scoprì il potere senza essere minimamente preparata di esercitarlo. A corto di progetti
non sapeva bene che farsene; a metà Lega bastava averlo conquistato, all’altra metà sembrava un
trabocchetto.
Lo zoccolo duro sognava un “secondo Stato” mentre stentava a nascere persino la “seconda
Repubblica” Quest’anima della Lega ha fatto più fatica ad andare al governo che a uscirne.
C’entra poco Bossi, come del resto Buttiglione, con i due mezzi Ppi. Non si assomigliano in nulla il
popolano e il filosofo, eppure sono destinati a recitare la stessa parte di notai della dispersione per la
semplicissima ragione che fin dal primo giorno hanno entrambi guidato un movimento o un partito a
orologeria. Le doppie anime cessano di coesistere, quando la politica offre nuovi approdi. A volte, ci
si divide per ritrovare se stessi.
Che strano, in queste ore, sia Bossi che Buttiglione invocano il centro ma danno la sensazione di
trascurare il fatto che, tra Berlusconi e Prodi, quel centro ha già altri titolari. Brutalmente, la loro
strategia, si riduce a subire un’alleanza.