1995 marzo 21 – …E senza il solito veleno

Tanto per cominciare, Dini non ha perso tempo. Se avesse voluto tirarla per le lunghe, avrebbe evitato
il decreto legge e un volo speciale in Turchia per farlo firmare da Scalfaro.

Rispettando la tabella di marcia anche sulle pensioni questo risulterà alla fine il governo più in
oratorio della storia repubblicana! In ogni caso, a poco più di un mese dalle elezioni amministrative,
o varava qualche regola adesso o mai più visto che tutte le forze in campo, nessuna esclusa, si
dichiarano d’accordo su un solo punto: quello amministrativo sarà un voto politico anticipato.

Se così vogliono, benissimo ha fatto Dini a piantare qualche paletto televisivo.

La tv è l’unico giornale che entra in casa del 98% degli italiani. Per molti, la tv integra la lettura dei
giornali ma per moltissimi rappresenta l’unica forma di informazione, l’ultima fabbrica del consenso.

E’vero, il telecomando funziona da strumento di liberazione contro i Giucas Casellla della politica,
maestri nell’addormentare legandoti mani e piedi.

E uno studioso ha definito lo zapping il David del telespettatore contro il Golia della programmazione,
ma pare non basti a preservare la qualità della democrazia dal tam tam della tv quando questa è o
troppo concentrata o troppo costosa o troppo dominante o troppo “ingannevole”.

Dicono che le campagne elettorali erano già regolate per legge. Sarà, ma qui si tratta di stabilire un
minimo di parità nei punti di partenza in attesa delle regole vere.

Che non sono le “pari opportunità” al momento del voto, ma soprattutto la rivoluzione della Rai, il
numero delle reti, il pluralismo privato, le quote della pubblicità, il divieto di far coincidere la carriera
politica di chichessia con il controllo diretto o indiretto di gruppi di tv e/o giornali. Questa sarà la
grande “par condicio” di stampo europeo.

Nella speranza che, indipendentemente dal decreto, i giornalisti ci mettano anche qualcosa di proprio
nel risparmiare l’opinione pubblica dai veleni di un anno intossicato. Basta volerlo.