1995 ottobre 15 Sistema duro a morire
1995 ottobre 15 – Sistema duro a morire
Osservazione preliminare. Ditemi voi come si fa ad amministrare un Paese dove un governo
regionale, anche per scegliere i suoi dirigenti, deve ottenere la benedizione dal voto del Consiglio, il
parlamentino. Per eccesso di democrazia (virtuale), si abbassa la qualità della democrazia (reale), cioè
la capacità di operare. E’ un problema grande come una casa, che gli stessi sindaci conoscono a
menadito.
Ma veniamo al presidente del Veneto. L’opposizione ha fatto il suo mestiere, senza accanimento né
particolare puntigliosità. Il problema di Galan è il Polo, la sua maggioranza politica.
A prima vista, gli hanno bocciato un po’ di nomine, primo timido tentativo di introdurre nella
burocrazia veneta alcuni direttori generali di provenienza privata. A guardar meglio, la bocciatura
nasconde qualcosa di peggio.
La vecchia dc dorotea, Cdu e dintorni, lavora come ai tempi delle correnti, dei veti, del do ut des,
ritenendo che il titolo per governare continui a fondarsi sulla mediazione a porte chiuse. E dentro a
Forza Italia più che nella stessa An, quel po’ di federalismo di Galan, il suo sostegno alla protesta dei
sindaci del Nordest e il dialogo a distanza ma molto franco con Cacciari suonano come rottura del
vecchio schemino di partito.
Un sistema durissimo a morire. E i franchi tiratori del Polo hanno mandato a dire al Presidente che si
dia una calmata. Il cittadino spera che non si calmi.