2001 Aprile 13 Trèndo
2001 Aprile 13 – Trèndo
Lo scrittore Mario Rigoni Stern teme che, se le mamme parlano una lingua che non è un buon italiano
e nemmeno il dialetto del paese, chissà come si esprimeranno i figli. Probabilmente, con un ibrido né
carne né pesce, sempre più avaro di parole.
La televisione e la tecnologia accorciano il linguaggio, all’americana. E una caterva di termini
dialettali sono in via di estinzione, se non estinti. Secondo l’esempio di u altro scrittore, Luigi
Meneghello, di un frutto maturo non si diceva che era “tenàro” ma “trèndo”. Perdendo “trèndo”, ha
scritto, abbiamo perduto una sottospecie di tenerezza che non potremo mai più ricuperare.
Se muore il dialetto, muore vita. In genere, si usa dire lingua e/o identità; preferisco vita, questa
muore.
Adesso la Regione Veneto intende destinare al dialetto, o lingua veneta, un po’ di risorse e di sostegno.
Non è un’idea baùca, ma sarà dura da realizzare anche contando sui materiali del prof. Manlio
Cortellazzo.
“Promuovere” il dialetto non è come promuovere una marca di vini o un tipo di formaggio. In fondo,
il dialetto è tutto ciò che siamo stati.
“E po più”, avrebbe forse concluso il poeta Ernesto Calzavara.