2001 Gennaio 6 La citazione

2001 Gennaio 6 – La citazione

Mario Cacciaglia da “Eleonora Duse, ovvero vivere ardendo”, Rusconi.

A New York, il 16 ottobre 1923, fu accolta come una regina…La sua automobile fu scortata da
poliziotti a cavallo, il traffico si fermò mentre si recava da trionfatrice al Majestic Hotel…La prima
ebbe luogo al Metropolitan Opera House con “La donna del mare”.

Migliaia di persone dovettero essere rimandate indietro: i bagarini riuscirono a trarre da un biglietto
ben 200 dollari, una somma astronomica per quei tempi.

La stampa era quasi tutta in estasi…Ma Eleonora Duse stava male, nonostante apparenti momenti di
miglioramento. Nella sua suite in albergo e a teatro bisognava sempre aver sottomano una bombola
d’ossigeno, risentiva delle minime correnti d’aria, c’erano sempre medici pronti a intervenire e
compiva i tragitti più lunghi in un vagone-salotto riservato esclusivamente a lei, fornito di ogni cosa
le fosse necessaria.

Ricominciò a viaggiare…Il 1° aprile era a Pittsburgh allo Schenley Hotel, da cui poteva vedere il
Syria Mosque, il teatro dove avrebbe recitato. Il giorno 5, data della prima, pare che per un errore
dell’autista, o perché aveva voluto compiere un tratto a piedi, sia rimasta cinque minuti esposta al
vento e alla pioggia.

Volle lo stesso recitare nel dramma di Marco Praga dal titolo emblematico: “La porta chiusa”. Le
ultime parole da lei pronunciate in scena furono: “Sola, sola…”.

Tornata alla Schenley Hotel, si aggravò sempre più; presentendo la fine supplicava: “Ora non temo
la morte, ma non lasciatemi morire lontana dall’Italia”.

La notte del 21 aprile, lunedì di Pasqua, alle 2.20 si riebbe dal sopore, trovò la forza di sedersi sul
letto puntellandosi con i pugni e disse: “Bisogna muoversi, dobbiamo partire! Agire, agire!”.

Dieci minuti dopo era morta.

In Italia la sua salma ebbe funerali di Stato nella basilica di Santa Maria degli Angeli. Riposa nel
piccolo cimitero di Asolo, dove si era comprata una villetta “tra il Montello e il Grappa”: era morta
come “un buon soldato che quando deve andare ai reticolati non se lo fa dire due volte”.